Prezzi affitti stanze: costi in aumento, ecco le città più care

Milano resta la città più cara con una media di 465 ero al mese per una stanza, Padova invece è la città che ha subito il rincaro maggiore.
di
5 anni fa
1 minuto di lettura

Cresce la domanda delle stanze in affitto e con esse anche i prezzi dei canoni di locazione. Secondo una ricerca di Idealista per l’AdnKronos, infatti, nelle grandi città universitarie o dove sono presenti più lavoratori fuori sede i costi per gli affitti sono saliti. Si parla di un rincaro del 3% e di un prezzo medio di 328 euro per una stanza mentre lo scorso anno il costo era di 318 euro.

Costi in salita

Con l’inizio dell’anno accademico il tema degli affitti delle stanze torna in auge.

A cercare stanze in affitto sono in particolare gli studenti universitari oppure i lavoratori fuori sede. Il mercato è fiorente, tanto che si è registrato un incremento del 43% come ha sottolineato Idealista. La ricerca ha considerato diverse città maggiormente attrattive per gli studenti e non in tutte si è notato l’andamento crescente dei prezzi. Ovviamente con il rincaro dei costi per gli affitti di stanze cresce anche l’offerta del +28%.

Le città

Quali sono le città più gettonate? Milano resta la città più cara con una media di 465 ero al mese per una stanza, Padova invece è la città che ha subito il rincaro maggiore, 18,6%, mentre una stanza costa mediamente 307 euro mensili.

Cara anche Roma con 408 euro al mese, seguita da Firenze con 393 euro, e Bologna con 371 euro. Anche Torino si attesta come abbastanza cara ma leggermente sotto la media secondo i dati della ricerca di Idealista; nel capoluogo piemontese affittare una stanza costa 319 euro. Gli aumenti maggiori, però, si sono registrati a Bologna, +8,7%, e  Trieste, +13,3%. Nelle grandi città gli aumenti hanno interessato Firenze con il 4,5%, Napoli con il 3,5%, Milano, con il 3,1% e Roma,2,1%.

Il rapporto prende anche in considerazione le città dove, al contrario, si sono registrati cali di prezzo. Di questa lista fanno parte  Reggio Calabria, L’Aquila, Genova, Viterbo e Pisa dove sono scesi dal -7,9% al -2,2%.

Leggeri prezzi in discesa anche a Perugia, Chieti e Torino. I prezzi più bassi si sono registrati a L’Aquila, 191 euro mensili, ma anche Enna e Reggio Calabria dove una stanza costa mediamente tra 189 e 186 euro.

Nel rapporto è stato anche considerato una sorta di identikit del coinquilino italiano: 29 anni è l’età media del convivente con alcune differenze che variano in base alle città. Ad esempio, 28 anni a Milano, 29 a Roma, 30 a Napoli, 31 a Firenze, 24 a Viterbo etc. L’età dimostra, quindi, che affittare una stanza condivisa non è più solo prerogativa degli studenti ma anche di lavoratori fuori sede.

Nell’indagine, poi, si è appurato che solo 1 inquilino su 2 si ritiene soddisfatto. Il prezzo rimane il fattore più importante nella scelta della stanza, seguito anche dalla vicinanza ai mezzi di trasporto pubblico, il coinquilino giusto, la vicinanza al centro e  lo stato dell’abitazione.

Leggi anche: Thomas Cook è fallita: caos per 500mila viaggiatori e 22mila posti di lavoro, ecco che cosa sta succedendo

In pensione con la quota retributiva, ecco fino a quando i lavoratori dovrebbero aspettare
Articolo precedente

Calcolo pensione sbagliato, come rimediare agli errori dell’Inps

Cashback 2022 rientra dalla finestra del Senato insieme ad un altro bonus scartato
Articolo seguente

Card unica per la lotta al contante: sarà carta di identità, tessera sanitaria e carta di credito tutto in una