Quasi certa la proroga dei bonus casa e ristrutturazione per il 2020, non senza novità. In particolare la percentuale detraibile subirà un taglio. E non è escluso che questo sarà esteso anche ai lavori già fatti e alle domande di detrazione già in essere quest’anno.
Bonus ristrutturazione: così il Governo intende modificare le detrazioni
Anche la detrazione per i lavori in casa, potrebbe confluire nel piano di riduzione dei bonus fiscali che riguarda in generale oltre 500 sconti. Bonus ristrutturazione e ecobonus potrebbero essere si riconfermati per il 2020, ma in misura ridotta.
L’ultima novità riguarda invece il rischio che tale decisione, una volta maturata e ufficializzata, potrà avere carattere retroattivo. Al momento si tratta solo di ipotesi ma sono bastate a mettere in allerta i professionisti del settore, timorosi del fatto che questo possa affossare ulteriormente l’edilizia.
La soglia di reddito che il Governo sembra intenzionato a fissare, sebbene da confermare, dovrebbe essere di 100 mila euro. Chi dichiara entrate oltre questo tetto potrà comunque usufruire delle agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione ma in percentuale ridotta. O almeno questa sembra l’ipotesi più accreditata rispetto a quella che, invece, esclude del tutto i contribuenti più ricchi dalla possibilità di chiedere bonus fiscali per la ristrutturazione o ecobonus.
Quali effetti hanno queste voci? In primis hanno già suscitato qualche polemica da parte degli operatori del settore. Inoltre, come prevedibile, potrebbe partire (anzi in parte già è partita) una corsa a chiudere i lavori entro fine anno per poter avere le agevolazioni fiscali piene. Una mossa che conviene? Dipende. Come sopra accennato, infatti, non è escluso che la misura, qualora approvata, estenda il taglio anche alle ristrutturazioni ante 2020 (per gli anni residui di rimborso spettante). Chi ha fatto i lavori negli anni passati o nel 2019, sperando di recuperare il 50% in 10 anni, dal 2020 potrebbe ricevere un rimborso inferiore.