Bonus da 40 o 60 euro al mese in busta paga: le ultima novità e chi potrebbe beneficiarne

Tra i progetti del governo quello di un bonus da 40 euro in busta paga per i lavoratori poveri e un bonus da 60 euro. Quali tempistiche?
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5 anni fa
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Dopo la delusione per il bonus figli da 240 euro, che per adesso sembra rimandato a data da destinarsi, il governo vuole puntare sul bonus in busta paga per quei lavoratori che guadagnano meno di 26mila euro l’anno. L’obiettivo rimane la riduzione del cuneo fiscale ma sul tavolo c’è anche un bonus di 60 euro per i cosiddetti working poors ossia quei lavoratori poveri che fanno parte di alcune categorie specifiche. Questa ipotesi è particolarmente seguita dal vice ministro dell’Economia Antonio Misiani.

 

Bonus da 40 e 60 euro per i lavoratori poveri, chi potrà usufruirne 

Tra i progetti del governo quello di un bonus da 40 euro in busta paga o 500 euro in unica soluzione, per quei lavoratori che percepiscono meno di 26mila euro l’anno. Sul tavolo anche un bonus o sostegno economico per quei soggetti definiti working poors ossia lavoratori precari, incapienti, che hanno basso reddito o hanno un part time involontario e che non percepiscono il bonus Renzi da 80 euro. Secondo il governo sarebbero 3 milioni e 700 mila gli occupati che fanno parte di questa categoria di working poors. Considerando, dunque, il numero di soggetti beneficiari si parla di un bonus di 60 euro al mese o  730 euro in un’unica soluzione. 

Possibili tempistiche

Per quanto riguarda i tempi tutto dipenderà se il governo vorrà accontentare i lavoratori che guadagnano meno di 26mila euro l’anno e che già percepiscono il bonus 80 euro. In questo caso la data di partenza potrebbe essere luglio 2020 considerando che i fondi disponibili quest’anno sono pari a 2,7 milioni di euro che diventerebbero 5,4 milioni nel 2021. 

Come anticipato, bisognerà anche decidere se attivare un bonus mensile in busta paga o un versamento unico annuale. I sindacati, però, non sembrano del tutto convinti e parlano di risorse non sufficienti. Il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga ha a tal proposito dichiarato “Abbiamo chiesto al Governo una verifica tecnica per valutare la possibilità di incrementare le risorse per quello che risulta essere un ‘provvedimento bandiera’ di questo governo ma che, con uno stanziamento non adeguato, potrebbe non ottenere i risultati sperati”. 

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