Anoninometro, come ultima frontiera per combattere l’evasione fiscale. Di cosa si tratta? Nulla di particolarmente nuovo, poiché si tratta di uno strumento già in uso da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza e consente di utilizzare in maniera massiccia e anonima le banche dati dei contribuenti per fare accertamenti d’ufficio.
In pratica, il fisco utilizzerà d’ora in avanti tutti i dati raccolti dai contribuenti per incrociarli con le dichiarazioni dei redditi e scovare gli evasori. Quindi, dalla fatturazione elettronica, alla lotteria fiscale, all’utilizzo di moneta elettronica e dalla libera consultazione dell’anagrafe dei conti correnti, il fisco sarà in grado di elaborare liste di possibili evasori fiscali che saranno poi soggetti a controlli.
L’anoninometro
In proposito, saranno prese in maggiore considerazione anche le denunce di possibile evasione, dal mancato rilascio dello scontrino fiscale alla fatturazione elettronica irregolare o all’impossibilità di utilizzare il bancomat per effettuare acquisti. Il tutto in via assolutamente anonima. In pratica un contribuente potrà segnalare alla Guardia di Finanza attraverso un canale dedicato tutte le anomalie riscontrate e comprovate riconducibili a evasione fiscale. Saranno poi i militari della Finanza a effettuare le opportune indagini e a elevare sanzioni e a recuperare le somme non dichiarate.
L’evasometro
La legge di bilancio per il 2020 contempla, quindi, il rafforzamento delle misure antievasione. Grazie alla mole di dati di cui disporrà il fisco, il nuovo strumento di controllo prende il nome di «Evasometro anonimatizzato» e dovrebbe essere in grado di assicurare nel suo primo anno di avvio un recupero di circa 100 milioni di euro di evasione. Una goccia nel mare, se si pensa che in Italia l’evasione fiscale supera i 100 miliardi di euro all’anno ed è in continua crescita, ma rappresenta l’inizio di un radicale cambiamento culturale più che normativo che col tempo garantirà maggiori entrate nelle casse dell’erario.
La privacy
Al momento il fisco prima di procedere con accertamenti mirati a carico di un soggetto considerato potenzialmente evasore, necessita delle autorizzazioni rilasciate dal garante della privacy. Con la legge finanziaria in discussione in Parlamento, tali autorizzazioni non saranno più rilasciate in via preventiva, in pratica l’amministrazione finanziaria sarà libera di procedere sulla base dell’anonimato dei dati che andrà ad elaborare. Verranno pertanto estesi i poteri di controllo e analisi dei flussi finanziari e in un solo colpo, con l’ausilio di appositi software, il fisco sarà in grado di individuare possibili evasori. Tutti contribuenti saranno quindi passati al setaccio in via anonima a partire dall’anagrafe dei conti correnti.
Le liste dei potenziali evasori
Ad ogni soggetto – spiega il Sole 24 Ore – sarà assegnato un numero che verrà fatto “girare” nelle diverse banche dati e piattaforme già a disposizione del fisco e in quelle in arrivo. Il tutto in base a specifici algoritmi. Tutti i dati in possesso dell’amministrazione finanziaria verranno incrociati ed elaborati per formazione di liste ad alto rischio evasione che poi torneranno sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate per i necessari controlli. Ogni contribuente sarà quindi profilato secondo i dati raccolti e gli verrà attribuito un punteggio corrispondente al grado di rischio evasione. Il tutto in via assolutamente anonima e basata solo sull’utilizzo del codice fiscale.