Combattere l’odio sui social attraverso l’obbligo di depositare la carta d’identità quando si apre un profilo Facebook. L’idea non è assolutamente nuova ma è stata nuovamente proposta dal deputato di Italia viva, Luigi Marattin, tramite un tweet in cui ha spiegato che questa potrebbe essere la strada per dar filo da torcere alle fake news e l’odio che imperversa in rete.
Combattere l’odio
Non si sa molto sulle conseguenze che una decisione simile potrebbe avere né tanto meno sull’applicazione di una norma simile, che sulla carta appare quanto meno non semplice.
Petizione
Italia Viva ha addirittura proposto una petizione («Basta fake: stop ai profili falsi sui social network») che in poche ore ha ricevuto 2.400 adesioni per promuovere questa mossa ma l’obiettivo è arrivare a 10mila. Ma come dovrebbe avvenire, nella sostanza, l’autenticazione tramite carta di identità? Nella pratica, tramite delle autorità terze in modo da garantire che “un account corrisponda un nome e un cognome di una persona reale, eventualmente rintracciabile in caso di violazioni di legge”.
L’idea però non sembra convincere proprio tutti e il discorso si sposta sui documenti forniti da chi si iscrive ai social. Secondo il ricercatore di sicurezza Luigi Gubello, infatti, lo Stato, in questo modo, permetterebbe a società private che hanno la sede legale fuori dal Paese di collezionare documenti, senza considerare che non sarebbe facile capire se un tale documento è autentico oppure no e collegato davvero alla persona interessata.
Leggi anche: Prodotti gluten-free, la nuova fabbrica dell’oro: 6 milioni di italiani li comprano, ma i celiaci sono solo 200 mila
Per rettifiche, informazioni o comunicati stampa scrivete a [email protected]