Non solo la misurazione della pressione arteriosa o il battito del cuore. Ai medici di base saranno fornite anche le apparecchiature per effettuare elettrocardiogrammi, spirometrie ed esami del sangue. Lo prevede la manovra di bilancio 2020 che stanzia i fondi necessari per fornire la strumentazione adeguata ai medici di base.
Lo Stato stanzierà 235 milioni di euro nel 2020 per l’acquisto di strumenti di costo modesto affinché anche gli studi dei medici di base siano dotati di quelle apparecchiature per effettuare accertamenti diagnostici di base senza dover inviare il paziente in ospedale, soprattutto se si tratta di casi cronici.
Dal 2020, esami e analisi dal medico di base
Lo scopo è quello di migliorare il servizio sanitario superando lo scoglio delle lunghe attese presso gli ambulatori degli ospedali e alleggerendo così i medici specialisti di carichi di lavoro che, in via preliminare, possono essere svolti dal medico di base. Agli studi medici saranno quindi consegnati elettrocardiografi per effettuare ECG, dermatoscopi per le diagnosi precoci dei tumori alla pelle, strumentazione per la spirometria e tutte quelle apparecchiature che generalmente sono di proprietà delle aziende sanitarie. Dal prossimo anno, basterà quindi prendere appuntamento col proprio medico di base per effettuare questo tipo di esami in un tempo ristretto e con costi relativamente contenuti e inferiori rispetto a quelli attuali sostenuti dal sistema sanitario nazionale. Sarà quindi più rapido anche l’iter per il rilascio di eventuali certificati. Un primo passo che porterà in futuro ad affidare ai medici di famiglia anche il compito di effettuare test clinici ed esami di laboratorio.
Dati diagnostici in tempo reale sugli smartphone
Ma non è tutto. Tali apparecchiature potranno anche essere collegate ai nostri smartphone per permettere un monitoraggio continuo e preciso del paziente. I dati saranno quindi messi a disposizione in rete, così come avviene attualmente per gli esami clinici, e disponibili per la consultazione del medico di base e dello specialista.
Basta liste di attesa negli ospedali
L’obiettivo è, non solo quello di migliorare le prestazioni sanitarie e la presa in cura dei pazienti, ma anche quello di ridurre il fenomeno delle liste d’attesa alleggerendo il carico d’accesso agli ospedali e alle strutture sanitarie convenzionate. Già entro la fine dell’anno il ministero della Salute, d’intesa con le Regioni, fisserà i parametri per stilare un piano sui fabbisogni e attivare poi i trasferimenti alle Regioni. “Una svolta”, come chiarisce il ministro della Salute Roberto Speranza: “si tratta di strumenti dal costo contenuto entro i 1.500-2.000 euro, ma che consetono di approfondire direttamente in studio alcune situazioni senza avviare direttamente il paziente verso la prenotazione per mezzo del Cup di uno specialista o di un accertamento magari più complesso e costoso”.