Le novità sul limite ai pagamenti in contanti riguardano anche chi va all’estero? Quanti soldi contanti si possono portare quando si viaggia fuori dall’Italia?
Chi non paga le tasse non può portare soldi all’estero
Chi ha debiti fiscali in sospeso in Italia e cerca di portare soldi all’estero commette reato. La somma incriminata viene sequestrata alla frontiera. La norma esisteva già ma è di recente applicazione. E’ punita con la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni chi «al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore ad euro cinquantamila, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva».
Il Fisco ha evidentemente capito che potrebbe aiutare il controllo dei soldi che escono dal nostro Paese. Chi ha debiti insoluti con il Fisco per tasse non pagate e vieni fermato alla frontiera a varcare trasportando denaro contante in tasca o nei bagagli rischia un processo penale e una condanna al pagamento delle imposte per reato di sottrazione fraudolenta.
Protagonista di una vicenda di questo tipo è stato un cinese che aveva portato nel suo Paese d’origine poco più di 9 mila euro in contanti: l’uomo aveva un debito non pagato con il Fisco di 170 mila euro risalente ad una quindicina di anni fa (a nulla è valso però eccepire che si trattava di un vecchio debito, peraltro prescritto). Il processo è ancora in corso ma la somma è stata prontamente sottoposta a sequestro preventivo per la confisca.
Si può concludere che portare denaro contante all’estero può rappresentare, qualora si abbiano debiti insoluti con il Fisco, un tentativo per non pagare le tasse anche quando la cifra è inferiore a 10 mila euro, che è il limite massimo consentito.