La truffa del sì legata alle bollette elettriche continua a fare molte vittime e con l’imminente fine del mercato tutelato questa pratica potrebbe addirittura peggiorare. Ma come funziona la truffa del sì? La modalità è abbastanza semplice e consiste in una chiamata in cui l’interlocutore pone una domanda molto semplice a cui quasi sicuramente si risponderà in maniera affermativa. Ad esempio “Pronto, parlo con il signor Bianchi?”. Ovviamente il malcapitato risponderà sì e incapperà in una vera e propria truffa.
Il pericolo della truffa del sì
Ne ha parlato di recente Marco Vignola, Responsabile nazionale del Settore Energia di Unione Nazionale Consumatori a today.it. Il tema è tornato alla ribalta dopo la notizia di un presunto nuovo rinvio del mercato tutelato per quanto riguarda le bollette di luce e gas. Con la liberalizzazione del settore, infatti, il rischio è che i call center possano abbondare ancora di più con le chiamate moleste e raggirare o proporre contratti non voluti.
Come difendersi
Come ha fatto notare Vignola, infatti, è fondamentale “non cedere i propri dati anagrafici, il codice Pod e pdr che identificano il proprio impianto, così come il codice fiscale e ancor meno l’Iban quando non si è certi del proprio interlocutore. E soprattutto non dite mai la parola “sì” perché può essere usata per simulare l’assenso ad una sottoscrizione di un contratto“. Si tratta di una vera e propria truffa in cui il sì pronunciato dal cliente può essere utilizzato e tagliato per sottoscrivere un contratto con un’azienda di energia o gas. La vittima si accorge della truffa quando riceve la bolletta e a quel punto il malcapitato dovrà inviare una pratica di cessazione con raccomandata per l’eliminazione del contratto.
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