Auto elettrica: ecco perché Audi e Mercedes tagliano 10mila posti di lavoro

Mercedes e Audi pronte a tagliare migliaia di posti di lavoro per favorire il passaggio all'auto elettrica.
di
5 anni fa
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Mercedes e Audi tagliano 10mila posti di lavoro. Tra i motivi di questa allarmante decisione c’è anche la transizione verso l’auto elettrica. Negli ultimi mesi anche altri big del settore auto hanno annunciato tagli simili. Parliamo di GM, Nissan, Jaguar, BMW etc. 

Una mossa per finanziare il passaggio alle auto elettriche

Ora è la volta di Daimler, che realizza auto per la Mercedes, la quale ha appunto annunciato che taglierà migliaia di posti di lavoro entro il 2022, un numero altissimo.

Per adesso non si sa a quali figure si riferisce ma sembra che solo in Germania, dove si trovano la maggior parte dei dipendenti, se ne contano globalmente 300mila, sarà offerta una indennità di licenziamento e prepensionamento. Le ragioni dei tagli ai posti di lavoro sono ovviamente imputate alla necessità di gestire al meglio il passaggio verso le auto elettriche. Nei prossimi 10 anni, infatti, si stima che le vendite di auto ibride ed elettriche subiranno una grossa ascesa, le grosse aziende risparmieranno 1 miliardo di euro entro la fine del 2022 per merito dei tagli al personale. Oltre a questi ci saranno anche le soppressioni di 1.100 posizioni dirigenziali in tutto il mondo. Ai dipendenti, oltretutto, sarà offerta la possibilità di lavorare meno ore.

Anche Audi verso il taglio

Anche Audi ha di recente dichiarato che taglierà 9.500 posti di lavoro su 61mila in Germania. Mercedes non ha tardato quindi a rispondere facendo leva sulla necessità di “un programma per aumentare la competitività, l’innovazione e la forza degli investimenti. Parte di questo programma è ridurre i costi del personale di circa 1,4 miliardi di euro entro la fine del 2022 e, tra le altre cose, di ridurre il numero di posizioni dirigenziali in tutto il mondo del 10%” come scrive Business Insider. Di fatto, insomma, il passaggio all’auto elettrica, che sarà comunque graduale, porterà ad un cambiamento radicale nel mondo del lavoro, dove saranno richieste figure sempre più mirate.

 

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