Brutta sorpresa per gli automobilisti italiani. Con un nuovo emendamento al ddl di Bilancio, attualmente allo studio della commissione Bilancio al Senato, sono stati proposti i nuovi rincari su benzina e gasolio per gli anni 2021 e 2022.
Le accise sui carburanti, lo sappiamo, sono sempre state considerate come i tributi più odiati dagli italiani, per questo motivo, l’argomento, nei prossimi giorni, sarà sicuramente il principale oggetto di scontro tra esecutivo e opposizioni.
Le opposizioni all’attacco
Come c’era d’attendersi non si sono fatte mancare le reazioni delle opposizioni, soprattutto fra i banchi della Lega.
Durissimo L’ex viceministro dell’Economia, il leghista Massimo Garavaglia, il quale, in una recente intervista, dichiara: “Il governo delle tasse e delle bugie ha preparato un bel pacco di Natale per gli italiani. La modifica della clausola di salvaguardia delle accise sui carburanti comporterà aumenti vertiginosi del prezzo della benzina e del gasolio: 1,2 miliardi di euro nel 2021, più di 1,6 miliardi nel 2022 e quasi 2 miliardi nel 2023. Dagli illuminati del Pd e dei 5S una follia in piena regola che colpirà tutti senza pietà: cittadini, famiglie imprese. Così si butta davvero benzina sul fuoco”.
In effetti questi rincari, anche se dovrebbero partire non prima di gennaio 2021, non sono affatto di poco conto.
A quanto ammonteranno questi aumenti?
Come già detto, gli aumenti saranno divisi in due tranche per gli anni 2021 e 2022, in particolare:
- nel 2021, ci sarà un aumento sulle accise di 303 milioni di euro;
- nel 2022 saranno pari a 651 milioni.
Complessivamente, lo stato si attende entrate, derivanti dalle accise sui carburanti, pari a:
- 1,2 miliardi di euro nel 2021;
- 1,7 miliardi di euro nel 2022.
In ogni caso, si tratta pur sempre di un emendamento ancora al vaglio del parlamento. Per avere ulteriori certezze in merito, bisognerà attendere la stesura dei testi definitivi.
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