Lo stipendio, al pari della pensione è un titolo di credito aggredibile che rientra nella casistica del “pignoramento presso terzi”. In caso di pignoramento dello stipendio, però, al contrario che per la pensione, il legislatore non ha stabilito un limite al di sotto del quale non si può andare a colpire (minimo vitale).
Questo perché, di principio, il debitore lavoratore è un soggetto meno debole rispetto al debitore pensionato. Per legge il limite pignorabile dello stipendio o della pensione è un quinto dell’importo mensile netto, il che significa che il massimo pignorabile da un creditore su uno stipendio mensile di 1.000 euro è 200 euro.
Pignoramento stipendio e limite di legge
Il lavoratore moroso non potrà essere privato di somme di denaro al di sotto di una particolare soglia. La legge fissa infatti a un quinto l’importo massimo pignorabile in busta paga, al netto di tasse, contributi, crediti, assegni familiari, ecc. Pertanto, se un lavoratore percepisce uno stipendio di 1.200 euro mensili, gli verranno detratte 240 euro. Inoltre, secondo quanto previsto dall’articolo 545 del codice di procedura civile, le somme dovute a titolo di stipendio o salario che sono state già accreditate sul conto bancario o postale intestato al debitore prima del pignoramento, possono essere pignorate solo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale. Nel caso in cui, invece, l’accredito dello stipendio avvenga successivamente o contestualmente al pignoramento potrà essere pignorato entro il limite massimo di un quinto.
Casi particolari
Può capitare che un lavoratore sia sottoposto a più di un’azione di pignoramento dello stipendio. In questo caso bisogna distinguere se il creditore sia la stessa persona fisica o giuridica oppure soggetti diversi.
Pignoramento stipendio presso datore di lavoro
Esistono due metodi di pignoramento dello stipendio. Il primo è direttamente presso il datore di lavoro, il secondo presso la banca dove viene accreditato. Il pignoramento dello stipendio presso il datore di lavoro prevede una prima fase in cui il creditore può notificare l’atto di pignoramento al datore di lavoro del debitore. Lo stesso comunicherà poi al creditore se il lavoratore è a credito. Successivamente, per poter procedere, le parti verranno convocate davanti al giudice civile per verificare la sussistenza e la consistenza dei debiti e dei crediti dopo di che verrà emanato decreto che autorizza la procedura di pignoramento. Da lì in avanti, il datore di lavoro potrà trattenere un quinto dello stipendio netto che girerà al creditore fino a estinzione del debito. La busta paga conterrà la voce che indica la trattenuta mensile al lavoratore da destinare al creditore.
Pignoramento stipendio presso banca
Diverso è il sistema di pignoramento dello stipendio presso conto bancario o postale. In questo caso non viene coinvolto il datore di lavoro che continuerà ad erogare lo stipendio pieno al lavoratore, ma l’intermediario bancario. La procedura presso il tribunale è la stessa con comparizione delle parti e decreto che autorizza il pignoramento, ma l’azione esecutiva si differenzia a seconda se le somme siano state accreditate sul conto prima o dopo la notifica del pignoramento.