Andare in giro al parco o camminare per strada senza documenti in tasca non è reato. La legge italiana permette la libera circolazione sul territorio nazionale delle persone anche senza documenti identificativi. Pertanto se si viene fermati dalla polizia o da un pubblico ufficiale, non si è in difetto.
Resta però il fatto che se si viene fermati durante un normale controllo di polizia e gli agenti chiedono le generalità (nome, cognome, data di nascita, ecc.), si è obbligati a fornirle. Qualora ci si opponga, vengano forniti dati sospetti o non corrispondenti al vero, le forze dell’ordine sono autorizzate ad indagare chiedendo anche l’accompagnamento in caserma dove si può essere trattenuti fino a 24 ore per fermo di identificazione, con tutti i fastidi e le perdite di tempo del caso.
Girare senza documenti non è reato, ma …
Posto quindi che girare a piedi o in bici senza documenti è lecito, rimane obbligatorio sempre e comunque farsi identificare su richiesta dai pubblici ufficiali. Pertanto non ci si può rifiutare di fornire la propria identità a norma dell’art. 651 del codice penale o fornire false generalità come previsto dall’art. 496 c.p. Qualora ci si opponga o si faccia resistenza si commette reato e si incorre in una sanzione penale pari all’arresto di un mese che diventano due se, pur possedendo i documenti di identità, ci si rifiuta di mostrarli. La pena è elevata a sei mesi se il cittadino fermato è un extracomunitario. Ciò riguarda tutti i pubblici ufficiali, compresi i controllori di bus e treni durante l’espletamento del servizio. In questo ultimo caso, però, il controllore potrà solo chiedere i documenti ma non potrà fermare il viaggiatore perché, pur essendo un pubblico ufficiale, non ha poteri di pubblica sicurezza. Per ciò dovrà chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. E’ il caso classico di chi viene pizzicato sul treno senza biglietto e non intende farsi identificare per non pagare la multa: il capotreno avvertirà la polizia che salirà a bordo alla prima stazione utile.
Il pubblico ufficiale, come si riconosce
Ma come riconoscere un pubblico ufficiale? Onde evitare che si forniscano i propri dati d’identità a chiunque possa far vantare un titolo da pubblico ufficiale, è sempre bene chiedere un tesserino di riconoscimento. Questo se avviene durante un normale controllo di polizia i cui agenti magari sono in borghese, anche se solitamente sono sempre loro per primi a identificarsi mostrando il tesserino durante l’esercizio delle loro funzioni. Qualora, invece, gli agenti sono in divisa e quindi riconoscibili come autorità di pubblica sicurezza, il problema non si pone ma è sempre bene chiedere le generalità e il numero di matricola prima di mostrare i documenti personali. Numerosi sono i casi di abuso di ufficio in Italia per chi indossa una divisa o agisce indiscriminatamente magari al di fuori dell’orario di servizio. Pertanto è sempre bene sapere come comportarsi se si viene fermati per un controllo documenti.