Bonus Tari sul reddito di cittadinanza? La nuova agevolazione potrebbe essere molto generosa

Alcuni utenti, a partire dal primo gennaio 2020, potranno accedere a condizioni tariffarie “TARI” decisamente migliori, ma vediamo meglio come funziona.
5 anni fa
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Gli utenti “domestici” che versano in condizioni disagiate, a partire dal primo gennaio 2020, potranno avere degli sconti sulla “tassa sui rifiuti”. Per essi, la Tari potrebbe non essere mai stata cosi bassa.

Questo è quanto previsto dall’art. 57-bis del D.L. 124/2019 (decreto fiscale 2020 collegato alla nuova manovra di Bilancio), da poco convertito in Legge, che introduce il cosiddetto “bonus Tari” o conosciuto anche come “bonus sociale rifiuti”.

Il dubbio, che tutt’ora sussiste, in quanto non espressamente previsto dalla norma in questione, è quello di stabilire quali siano i soggetti che potranno beneficiari di questa agevolazione, e, soprattutto, in che misura.

Per avere certezze al riguardo bisognerà attendere i provvedimenti attuativi che dovranno essere emanati dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), ma, in tutta probabilità, essi saranno gli stessi contribuenti che, attualmente, percepiscono il reddito di Cittadinanza. 

Bonus sociale rifiuti: di cosa si tratta?

In sostanza, si tratta di una nuova agevolazione che consiste in uno sconto, applicato sulla tassa dei rifiuti, per tutte le famiglie meno abbienti.

In realtà, allo stato attuale, non si sa quale sia la sostanza dello sconto, e a chi potrà essere applicato.

Sarà l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ad occuparsi di garantire tariffarie agevolate alla fornitura del servizio, e, per questo motivo, sarà essa a dover emanare i cosiddetti “provvedimenti attuativi”.

In ogni caso, è molto probabile che il bonus tari spetterà ai contribuenti con un ISEE inferiore ad una certa soglia, come già avviene per gli altri bonus sociali relativi a:

  • Energia elettrica;
  • Gas;
  • Utenza idrica integrata.

A ben vedere, tali soggetti potrebbero essere gli estesi che attualmente percepiscono il “reddito di cittadinanza”, in questo modo si andrà ad aggiungere un altro vantaggio economico e fiscale in capo ad essi.

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