Buoni fruttiferi postali: nonnina ne ritrova 2 emessi nel 1986 e cita in giudizio Poste per interessi inferiori

Una nonnina centenaria si è rivolta all'Associazione Giustitalia per ricevere interessi più alti di bfp emessi nel 1986 rispetto a quelli comunicati da Poste Italiane.
5 anni fa
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Una nonnina di 100 anni di Taranto, comunica il sito web TarantoBuonaSera.It, ha ritrovato in uno scrigno che le era stata regalato da una cugina suora, 2 buoni fruttiferi postali emessi nell’anno 1986. I titoli sono scaduti il 1° novembre 2016 ma andranno in prescrizione il 1° gennaio 2027. Ecco cosa è successo e perché la signora ha deciso di citare in giudizio Poste Italiane.

La storia della nonnina centenaria e dei suoi bfp

Una nonnina di Taranto, ex professoressa di lettere, qualche mese in uno scrigno ha trovato 2 buoni fruttiferi postali emessi nel 1986 ognuno del valore di 5 milioni di lire.

L’Associazione a tutela dei consumatori “Giustitalia” ha spiegato che alla signora secondo i calcoli effettuati da Poste Italiane sarebbero andati nel totale 78.333,80 euro. L’importo però sarebbe dovuto essere diverso: questo perché gli interessi dovevano essere calcolati in base a quanto stampato in basso ai buoni e quindi più elevato. Il calcolo effettuato con tali interessi, infatti, è quasi il doppio di quello proposto da Poste Italiane. Nel dettaglio la cifra sarebbe dovuta essere di 158.380,00 euro.

La nonnina ha quindi delegato l’Associazione a Difesa dei consumatori “Giustitalia” a recuperare l’intero importo. Il responsabile dell’Associazione il cui nome è Luigi De Rossi ha spiegato che al momento è stato inoltrato l’atto di citazione all’Ente Debitore e quindi Poste Italiane. L’udienza, però, è stata fissata per il 23 febbraio 2022. Lo stesso ha poi spiegato che per il momento a Poste verrà richiesta la liquidazione della somma non contestata e quindi 78 mila euro in modo tale che la nonnina potrà beneficiare di una parte di quello che le spetta.

Che sono i buoni fruttiferi postali?

I bfp sono prodotti emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano. Piacciono tanto perché non hanno costi né per il rimborso e nemmeno per la sottoscrizione tranne gli oneri fiscali.

E poi gli interessi hanno una tassazione agevolata del 12,50% e sono esenti dall’imposta di successione. Quelli con interessi maggiori sono i 4×4 il cui rendimento annuo lordo alla scadenza è dell’1,25%. Tali titoli sono ottimi per chi vorrà investire fino a sedici anni avendo rendimenti fissi che cresceranno nel tempo. Si avrà anche flessibilità di rimborso dopo quattro, otto e dodici anni.

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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