Crollano gli interessi legali. Dal 1 gennaio 2020, gli interessi che il contribuente deve pagare per debiti al fisco scende quasi a zero, 0,05% per l’esattezza. A stabilirlo è stato il Ministero dell’Economia e delle Finanze con decreto dello scorso mese di dicembre tenendo conto degli interessi calcolati sui rendimenti dei titoli di stato a breve termine e del tasso d’inflazione.
Fino al 31 dicembre 2019 il tasso d’interesse legale o tasso d’interesse passivo per cartelle esattoriali, multe non pagate, ecc.
Interessi legali scendono a 0,05%
Ma come viene effettuato il calcolo degli interessi sui debiti? Il conteggio dell’interesse viene effettuato dividendo il tasso di 0,05% per 365 e moltiplicando per il numero di giorni per cui è dovuto. Ipotizzando quindi un debito di 5.000 euro, gli interessi legali maturati dal 1 gennaio al 15 febbraio 2020 sono pari a 0,315 euro, risultato a cui si giunge calcolando lo 0,05% di 5 mila euro dividendo per 365 e moltiplicando per 46 (giorni trascorsi dal primo gennaio). Un risultato decisamente più favorevole al contribuente che non dovrà più preoccuparsi di onerosi tassi di interesse come negli anni passati (prima dell’avvento dell’euro erano arrivati addirittura al 10%).
Interessi legali storici
Di seguito un riepilogativo degli interessi legali storici, a partire dall’inizio del nuovo secolo. Come si può notare, il 2020 costituisce un record assoluto per gli interessi a debito dei contribuenti nei confronti del fisco. In rete esistono molti software in grado di calcolare gli interessi decorsi a partire da una certa data al saldo inserendo negli appositi campi la cifra da corrispondere e la data di decorrenza. Anche l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione la possibilità di calcolo degli interessi legali in apposita sezione.
01 Gennaio 2000 ………………….2.50%
01 Gennaio 2001 ………………….3.50%
01 Gennaio 2002 ………………….3.00%
01 Gennaio 2004 ………………….2.50%
01 Gennaio 2008 ………………….3.00%
01 Gennaio 2010 ………………….1.00%
01 Gennaio 2011 ………………….1.50%
01 Gennaio 2012 ………………….2.50%
01 Gennaio 2014 ………………….1.00%
01 Gennaio 2015 ………………….0.50%
01 Gennaio 2016 ………………….0.20%
01 Gennaio 2017 ………………….0.10%
01 Gennaio 2018 ………………….0.30%
01 Gennaio 2019 ………………….0.80%
01 Gennaio 2020 ………………….0.05%
Tasso d’interesse legale mai così basso
La variazione del tasso è stata decisa, come è previsto dalla normativa italiana, sulla base di due parametri: l’andamento dei Bot a 12 mesi in relazione al tasso medio annuo dell’inflazione (FOI). Il decremento del tasso di interesse legale, quasi azzerato, arriva in una situazione di bassa crescita economica e di interessi bancari praticamente a zero. La disposizione del Mef avrà quindi, da quest’anno, ripercussioni anche sulle entrate: cambieranno, infatti, gli importi dovuti all’erario per i versamenti effettuati in ritardo o a seguito di ravvedimento operoso. A questo proposito, si ricorda che gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello entro il quale doveva essere assolto l’adempimento tributario, fino al giorno in cui si effettua il pagamento, applicando per ogni periodo il tasso di interesse legale in vigore “pro rata temporis”.
Le sanzioni
La variazione del tasso legale ha effetto anche in relazione all’omesso o ritardato versamento di contributi previdenziali e assistenziali (Inps ad esempio). Le sanzioni civili, a seconda dei casi, possono essere ridotte fino alla misura del tasso di interesse legale, quindi allo 0,05 per cento anziché allo 0,8 come fino al 31 dicembre 2019. Attenzione, però, perché il calcolo delle sanzioni viene effettuato solo al momento dell’emanazione del provvedimento o della cartella esattoriale e quindi non sono suscettibili di variazioni. Una cartella emessa nel 2018 conterrà sanzioni commisurate agli interessi di quell’anno, anche se verrà saldata nel corso del 2020.