Industria 4.0, Super Ammortamento e Iper Ammortamento: attenzione, in arrivo una valanga di sanzioni

Oltre 40 mila aziende rischiano un accertamento e sanzioni salatissime. Si potrebbe ancora correre ai ripari. Vediamo come fare.
5 anni fa
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Secondo un’analisi condotta dal Ministero delle Sviluppo Economico sulle dichiarazioni del 2018, molti contribuenti avrebbero usufruito indebitamente dei cosiddetti “incentivi industria 4.0 Iper ammortamento + incentivo sul software”.

Per tali soggetti la possibilità di subire un accertamento fiscale con relative sanzioni sembrerebbe molto alta.

Considerando un numero così alto di illeciti, è probabile che gli stessi siano stati commessi in buona fede, attraverso un’interpretazione errata della normativa.

Quindi, per chiunque avesse usufruito negli anni passati di questa agevolazione farebbe meglio a contattare il proprio consulente per accertare quanto di seguito esposto.

Industria 4.0 e Iper ammortamento, ecco cosa sta succedendo

Con la Legge 232, dell’11 dicembre 2016, comma 9 viene introdotta la misura del cosiddetto Iper ammortamento, una maggiorazione nella deducibilità del costo per investimenti in beni materiali strumentali del 50% (deduzione totale 150%).

Il comma 10 della stessa Legge prevede, invece, quanto segue: “Per i soggetti che beneficiano della maggiorazione di cui al comma 9 e che, nel periodo indicato al comma 8, effettuano investimenti in beni immateriali strumentali compresi nell’elenco di cui all’allegato B annesso alla presente legge, il costo di acquisizione di tali beni è maggiorato del 40 per cento

In poche parole, è possibile usufruire di quest’ultimo incentivo solamente se si abbia, anche, effettuato un investimento in un bene materiale strumentale.

Più di 40 mila illeciti

Secondo gli ultimi dati, resi noti dal Ministero dello sviluppo economico, ben 41.011 aziende hanno usufruito, solamente, dell’incentivo al 140% sul software. È molto probabile, dunque, che esse siano cadute in errore e, per tale motivo, rischiano pesanti sanzioni.

Cosa fare in questi casi?

Sostanzialmente, il consiglio è quello di ritornare dal proprio consulente e verificare se effettivamente c’è stato un errore come quello sopra esposto.

In caso l’errore fosse confermato consigliamo di riparare attraverso l’istituto del ravvedimento operoso, sicuramente meno pesante di un accertamento dell’Agenzia delle Entrate.

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