Lo smart working, con l’emergenza coronavirus in Italia, è diventata una delle parole più cercate sul web. Molte aziende, infatti, hanno deciso di mettere i propri dipendenti in smart working ossia lavoro da casa, o lavoro agile, una pratica ancora poco nota nel nostro paese rispetto alla media europea.
Ti potrebbe interessare anche: Addio alle 8 ore d’ufficio: come il lavoro diventerà smart dal 2020
Vantaggi
Fino al 15 marzo, i datori di lavoro delle aziende situate in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria possono applicare lo smart working per quei lavoratori residenti nelle zone rosse.
I costi nascosti
Questa modalità di telelavoro, però, potrebbe nascondere anche dei costi nascosti come ha fatto notare il portale ComparaSemplice.it che ha considerato, appunto, quei costi che non sono subito individuabili. Chi lavora da casa, infatti, consuma più riscaldamento, luce e acqua. Ecco perchè invece delle tariffe biorarie, sarebbe meglio usufruire, anche per l’elettricità, di una tariffa standard che permetta di gestire i costi durante l’intera giornata. Per quanto riguarda il riscaldamento, invece, è chiaro che lavorando da casa si tende a consumare più gas. Anche in questo caso si consiglia di mantenere la temperatura minima senza spegnere il riscaldamento o al contrario arieggiare l’ambiente nel caso in cui faccia troppo caldo, onde evitare il consumo spropositato dei condizionatori durante i mesi estivi. In base al calcolo di ComparaSemplice.
Leggi anche: Gli errori del premier Conte sul Coronavirus che preparano la fine del suo governo