Conto corrente postale e libretto ‘dormiente’: come recuperare la cifra depositata

Una guida su come recuperare le somme depositate sul conto corrente postale e sui libretti cosiddetti ‘dormienti’: info utili e normativa.
5 anni fa
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rimborsi conto corrente

Una domanda che probabilmente molti di voi si stanno ponendo è come fare per recuperare le cifre depositate su conti correnti postali e libretti ‘dormienti’: l’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) ha messo in campo la sua esperienza per dare una risposta a questo quesito. In questo articolo, oltre a dare una definizione di ciò che si intende per ‘dormiente’, forniremo una sorta di guida in vista del recupero delle somme.

Cosa si intende per conti correnti postali e libretti ‘dormienti’

La definizione di cosa si debba intendere per conto corrente dormiente e, nel caso delle Poste, anche di libretti postali dormienti la si trova all’interno della seguente normativa: articoli 1 e 2 del DPR n.

116 del 22 giugno 2007, Regolamento di attuazione dell’articolo 1, comma 345, della legge n. 266 del 23 dicembre 2005, semplificando al massimo possiamo affermare che sono da ritenersi ‘dormienti’, tutti i rapporti che prevedono un importo superiore ai 100 euro e che non presentano movimentazioni negli ultimi 10 anni. Una volta trascorso questo periodo, le somme versate vengono trasferite all’interno di un Fondo specifico del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che può utilizzarle per fini socialmente utili.

L’istituto di credito ha il compito informativo nei confronti di coloro ai quali il prodotto sta diventando ‘dormiente’: il titolare, da quel momento in poi, ha un arco di tempo definito per poter ‘svegliare’ il proprio conto, trascorso il quale, le somme finiscono nel Fondo e si hanno altri 10 anni di tempo per chiedere il rimborso.

Cosa fare se il proprio conto corrente e libretto postale sono diventati ‘dormienti’

Le somme versate su conti correnti e libretti postali , che sono divenuti ‘dormienti’ entro la data del 30 novembre scorso, e che non sono ancora finirti nel Fondo, possono essere riscattati semplicemente presentandosi a un Ufficio Postale entro il 9 luglio 2020. A quel punto, occorre ‘svegliare’ il conto o libretto, effettuando una qualunque operazione di addebito o accredito, o ancor più semplicemente ritirando la somma presente, o anche compilando e firmando un modulo; è possibile inoltre inviare una raccomandata o PEC all’agenzia o alla sede legale di Poste Italiane.

 Si sottolinea però che le Poste sono state esentate dall’obbligo di avviso ai propri clienti i cui conti o libretti stanno diventando ‘dormienti’ ; in tal senso hanno valore di ‘avviso’ quelli presenti nelle agenzie e sul sito internet.

Cosa fare se è trascorso il termine ultimo per i conti correnti e libretti postali ‘dormienti’

Una volta trascorso il termine, è possibile comunque recuperare ancora la somma, presentando un’istanza alla CONSAP (si tratta della concessionaria del Fondo di cui sopra e di altri fondi pubblici). Come già detto, c’è tempo per il reclamo nella misura di 10 anni, a partire dal momento in cui sono state spostate nel Fondo: è possibile trovare modulistica e informazioni sul sito www.consap.it.  Per coloro che sono interessati a consultare la normativa, segnaliamo la sentenza di Cassazione n. 788 del 20/1/2012 per quanto concerne i rapporti di tipo bancario, e il Codice Postale, vale a dire il D.P.R. n. 156 del 29/3/1973 per quanto riguarda i libretti postali.

Leggete anche: Prelievo sul conto dopo il coronavirus: rispunta l’ipotesi patrimoniale ma il governo smentisce

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alessandradibartolomeo

Da novembre 2016 fa parte della redazione di InvestireOggi curando la sezione Risparmio, e scrivendo su tematiche di carattere politico ed economico. E’ Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Campania.
Dopo una formazione classica, l’amore per la scrittura l’ha portata già da più di dieci anni a lavorare nell’ambiente del giornalismo. Ha collaborato in passato con diverse testate online, trattando temi legati al risparmio e all’economia.

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