La fase 2 sarà quella delle baby sitter. Se in quarantena, stando ai dati raccolti dallo studio Yoopies, nell’87% dei nuclei familiari almeno uno dei due genitori ha avuto la possibilità di restare a casa, occupandosi personalmente dei figli, a breve la gestione familiare diventerà più complessa per molti di loro. La graduale riapertura delle attività cambia le cose: si stima che nel 53% dei casi entrambi i genitori dovranno tornare a lavoro mentre nel restante 47% uno dei due genitori potrà restare a casa con i bambini, lavorando in modalità smart working oppure senza lavorare per via della sospensione dell’attività.
Costo baby sitter: 600 euro coprono solo un mese
La metà dei genitori che si troveranno ad affrontare il problema, non vede altra soluzione se non quella di assumere una baby sitter; il 20% non sa ancora come organizzarsi e non esclude, in extrema ratio, di prolungare la sospensione della propria attività. Ma non tutti possono permettersi economicamente questa scelta. E parlando proprio di soldi, quanto costa la baby sitter e in che percentuale i suoi servizi sono coperti dal voucher baby sitter? Solo il 9% dei genitori beneficiari del voucher baby sitter ha ritenuto soddisfacente l’importo. A conti fatti il bonus 600 euro potrebbe bastare per un mese ma l’esigenza, nella migliore delle ipotesi, andrà avanti da marzo a settembre. Si chiedono a più voci aiuti economici più consistenti per i genitori che dovranno tornare a lavorare e non sanno a chi lasciare i figli. Tra le proposte anche quella di riconoscere per la stessa mensilità sia il congedo di 15 giorni che il voucher baby sitter. Si perché secondo molti anche considerato un solo arco mensile la cifra corrisposta copre circa un quarto della spesa per una baby sitter full time dal lunedì al venerdì.
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