Il settore aereo, insieme a quello di viaggi e turismo, è uno dei più colpiti dal coronavirus, una crisi talmente importante da aver messo a terra intere flotte. La ripartenza non sarà affatto semplice per le compagnie aeree che non solo dovranno riconsiderare l’offerta per i clienti ma anche il modello organizzativo a bordo. Ogni compagnia sta cercando di capire come tornare a volare e come comportarsi quando si potrà tornare a farlo. Alcune propongono l’idea di bloccare i posti in mezzo per allontanare i passeggeri, altre stanno già pensando di testare tutti i passeggeri prima di farli salire a bordo. Se per le spiagge si parla di box in plexiglass, per gli aerei è nata l’idea di poltrone invertite e divisori.
Poltrone invertite e divisori nei voli aerei
L’idea arriva dalla società Aviointeriors Spa, che avrebbe brevettato una poltrona invertita la quale permette al passeggero di fronte di guardare verso il lato inverso. La poltrona poi sarebbe anche circondata da una schermatura che impedisce al respiro di propagarsi. La compagnia Emirates invece, sta già testando i passeggeri proponendo per tutti il tampone ma anche l’idea del blocco dei posti in mezzo non sarebbe privo di insidie, visto che questo significherebbe rinunciare a parte dei passeggeri e quindi per compensare la perdita le tariffe potrebbero alzarsi.
La rivoluzione dei trasporti aerei
Ad oggi la domanda è quasi del tutto crollata, anche perché non è affatto chiaro quando i voli potranno ripartire. Un primo sblocco si potrebbe avere quando finirà il lockdown e ripartirà la domanda business, a quel punto i vettori potranno tornare a “respirare”.
In linea generale la rinascita delle compagnie aeree dovrà partire dall’evitamento di assembramenti al check in, agli imbarchi o nei terminal. Le compagnie, molto probabilmente, dovranno vendere posti alternati ma anche procedere a continue sanificazioni.
Come sostiene Giulio de Carli, Managing Partner della società di architettura OneWorks, riferendosi alle compagnie low cost, che forse rischiano più delle compagnie di bandiera «E’ vitale, trovare soluzioni per recuperare quella parte del mercato, Non farlo significherebbe generare impatti fortissimi sull’economia ma anche su istruzione e cultura».
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