L’estate al mare con il coronovirus: dai pranzi sotto l’ombrellone al nodo prezzi

Pochi ombrelloni e distanziati, più spazi liberi e pochi giochi per bambini, come sarà l'estate in spiaggia durante la fase 2 e il rischio rincari e posti di lavoro.
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5 anni fa
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Mascherina in spiaggia

Come sarà l’estate 2020 per gli italiani? Si prospetta certamente un’estate diversa, sono ancora tanti i dubbi legati alle vacanze e gli spostamenti visto che dal 4 maggio termina il lockdown ma sarà ancora impossibile uscire dalla propria regione per il momento. 

Le ipotesi

Non è ancora arrivato il regolamento in merito alle spiagge italiane ma da giorni si parla di ipotesi che prendono sempre più piede. Ci saranno pochi ombrelloni e distanziati, più spazi liberi e pochi giochi per bambini e forse persino steward da spiaggia che dovranno controllare il rispetto delle regole.

Tra le ipotesi anche i tunnel igienizzanti ed erogatori lungo le pedane mentre a Caorle è già attivo il covid detector, una colonnina con termoscanner per misurare la febbre e disinfettare mani e piedi.

Si rischiano prezzi maggiorati?

Secondo Maurizio Rustignoli, presidente della Fiba, federazione dei balneari Confesercenti, si stimano nel frattempo il 40 per cento di perdite e molti stabilimenti potrebbero anche decidere di non aprire considerando i lavori previsti che comportano ingenti investimenti da parte dei gestori.

Da un lato ci sono i posti di lavoro da proteggere ma dall’altro molti stabilimenti per adeguarsi alle norme dovranno investire molto denaro, se davvero dovranno essere seguite specifiche regole, che vanno dalla sanificazione giornaliera delle spiagge, alla doppia rampa di accesso ed uscita, fino all’obbligo di prenotazione e in alcuni casi casi anche spiagge a numero chiuso. Come scrive Il Sole 24 Ore, nel litorale laziale si pensa ad ingressi contingentati sulle spiagge libere e la stessa mossa è prevista anche nelle altre regioni considerando che le spiagge libere nel nostro paese sono innumerevoli. Per gli stabilimenti balneari privati, invece, si stima un 40 per cento di ombrelloni in meno poiché si ipotizza uno spazio di 10 metri quadrati intorno all’ombrellone che andranno ad ospitare i nuclei familiari. Tra le ipotesi anche il ritorno dei pasti da consumare sotto l’ombrellone come accadeva negli anni ’60; sarà difficile immaginare grandi affollamenti nei bar delle spiagge o orde di persone che pranzano nei tavoli all’aperto dei ristoranti.

E a tutto ciò si aggiunge il dubbio sui prezzi. Come faranno gli stabilimenti ad adeguarsi garantendo lo stesso prezzo degli anni scorsi per affittare ombrelloni e sdraio? 

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