Il prestito fino a 25.000 istituito con il decreto liquidità (Decreto-legge n. 23 del 2020), con garanzia totale dello Stato, va richiesto (e quindi restituito) alla banca che lo eroga. Non si tratta, pertanto, assolutamente di finanziamento a fondo perduto. Ai fini della richiesta è necessario rivolgersi alla propria banca o altro intermediario finanziario, con 3 documenti: a) l’allegato 4bis scaricato dal sito del Fondo di Garanzia e debitamente compilato; una copia documento identità; una copia del bilancio o di dichiarazione fiscale, o in assenza di una autocertificazione delle spese per il personale e del fatturato.
Le varie ipotesi
Riguardo, la procedura, è previsto che l’ammissione al finanziamento avviene senza valutazione del merito di credito. La banca, dunque, si limita alle sole verifiche formali ed in particolare a quelle antiriciclaggio e della normativa antimafia, ed eroga il prestito nel più breve tempo possibile. Espressamente è stabilito che l’inizio del rimborso non avvenga prima di 24 mesi dall’erogazione e che il finanziamento non può essere utilizzato per compensare alcun prestito preesistente, anche nella forma dello scoperto di conto corrente (Circolare ABI del 24 aprile 2020). L’impresa o il professionista beneficiario non dovrà, dunque, avviare la restituzione prima di 2 anni dalla concessione. Restituzione che dovrà concludersi in 72 mesi (6 anni). Si avranno, pertanto, a disposizione 8 anni per reintegrare la banca della concessione ricevuta.