Più bancomat e meno contanti, boom di pagamenti elettronici nella Fase 2

Pagamenti digitali in forte aumento (+57%) nella Fase 2 del virus. Le banconote potrebbero veicolare virus e meno se ne maneggiano meglio è.
5 anni fa
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Meno pagamenti in contanti e più cashless. Con la Fase 2 e la riapertura degli esercizi commerciali e delle attività artigianali, si registra un aumento vertiginoso dei pagamenti con bancomat e carte di credito.

L’impulso non è partito solo dal governo verso l’utilizzo della moneta elettronica per combattere l’evasione fiscale, ma soprattutto dal coronavirus. Banconote e monete vengono infatti toccate frequentemente da moltissima gente e maneggiarle è rischioso, anche se qualcuno tende a dire il contrario.

Pagamenti digitali in crescita del 57%

Così, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio di SumUp, con l’avvio della Fase 2, l’inedito trend positivo per i pagamenti cashless ha fatto registrare picchi di crescita del 57% nelle transazioni digitali.

Insomma, secondo gli analisti della fintech specializzata in lettori di carte portatili e soluzioni di pagamento per Pmi e piccoli commercianti, il cashless è sempre più scelto ed adottato “anche da parte di quelle categorie commerciali tradizionalmente legate al contante“. Un dato sorprendente se si considera che gli italiani sono tradizionalmente legati all’uso del contante e abituati a pagare anche grosse somme con banconote e monete.

Artigiani categoria più coinvolta

Gli artigiani sembrano essere stati maggiormente coinvolti dal trend. Idraulici, elettricisti, imbianchini, ecc. si sono dotati di Pos mobili venendo incontro alle esigenze dei loro clienti. Durante la fase di lockdown, quando era difficile anche per i clienti uscire di casa per prelevare presso bancomat o agli sportelli bancari, hanno potuto sperimentare con soddisfazione i pagamenti digitali cashless. Anche per precauzione mantenendo le distanze interpersonali a maggior tutela del rischio infezioni. “E’ stato offerto un servizio a tutti coloro che non erano in grado di lasciare le proprie abitazioni” – commenta Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp, società specializzata in pagamenti digitali -. “Ora -aggiunge Zola – è interessante notare come questa abitudine nel favorire il pagamento cashless e preferirne la comodità si stia confermando durante la Fase 2, registrando casi in cui il transato a valore di alcuni artigiani è, al momento, persino superiore rispetto al periodo pre-Covid“.

Soldi sporchi

Non è dimostrato che il virus corre sulle banconote, ma non è da escludere. In ogni caso non c’è cosa più sporca al mondo dei contanti. Disinfettare tutti i soldi in circolazione è impossibile, così come è impraticabile lavarsi le mani ogni volta che si maneggiano dei soldi, anche perché non sempre se ne ha l’occasione. La soluzione resta quella di utilizzare bancomat e carte di credito per effettuare i pagamenti che sono strettamente personali, tanto al supermercato, quanto al ristorante o nei negozi al dettaglio. Per l’Italia, tradizionalmente affezionata al denaro contante, è appena iniziata una rivoluzione copernicana, ma tant’è anche questo accorgimento è utile a preservare l’igiene personale e il proprio benessere. Utilizzare il bancomat per effettuare pagamenti è quindi la soluzione ottimale per ridurre al minimo i rischi di contagio. Una raccomandazione tacita, non ufficiale (il governo non lo può dire per non danneggiare le banche), a incentivare l’utilizzo delle carte di credito, di debito e la moneta elettronica cashless, per contrastare la diffusione del Covid-19.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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