Noleggiatori di barche sul piede di guerra. Un recente provvedimento dell’Agenzia Entrate rischia di danneggiare gravemente il noleggio nautico nei prossimi mesi.
Secondo il provvedimento, verrà modificato il calcolo dell’aliquota Iva sulla navigazione in acque extra Unione Europea. In altri Paesi, però, come la Francia, la valutazione e l’applicazione delle rispettive aliquote a causa dell’emergenza epidemiologica è stata rinviata.
L’Iva sulle imbarcazioni da diporto
In particolare, con messaggio del 25 maggio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che è stata aperta “una consultazione pubblica sulla bozza di provvedimento in materia di territorialità Iva dei servizi di locazione, noleggio e simili delle imbarcazioni da diporto, in attuazione dell’articolo 1 comma 725 della Legge di Bilancio 2020”.
Cosa dice l’Agenzia delle Entrate
Il comunicato dell’Agenzia delle Entrate recita espressamente “in attuazione all’articolo 1 comma 725 della legge n. 160/2019 (Legge di Bilancio 2020), il provvedimento individua i mezzi e le modalità di prova idonei a dimostrare l’utilizzazione e la fruizione dell’imbarcazione da diporto al di fuori dell’Unione europea. A tal fine, vengono definiti i concetti di imbarcazione da diporto, fornitore, utilizzatore dell’imbarcazione da diporto e di mezzo di prova e viene regolamentato l’obbligo di conservazione della documentazione attestante l’effettivo utilizzo dell’imbarcazione”.
Il disappunto di Confindustria nautica
Confindustria nautica, in una nota, sottolinea anche che “il governo italiano ha chiesto deroghe alle regole europee per molti settori, specialmente nell’ambito dei trasporti – sottolinea il Presidente Saverio Cecchi – ma i ministri Gualtieri e De Micheli si sono dimenticati il charter nautico, un settore che dà lavoro a 6.000 addetti diretti, senza contare l’indotto. Un silenzio assordante anche da parte del Commissario Gentiloni di fronte alla evidente distorsione del mercato, nonostante che il suo Gabinetto sia stato informato da settimane del problema. Invidiamo ai nostri cugini francesi l’attenzione che il fare impresa ha nel loro Paese. Non deve stupire se in poche ore già duecento delle nostre aziende del settore noleggio e locazione si dichiarano pronte a spostare la sede legale in Costa Azzurra.”