“Io e la mia compagna abbiamo comprato casa da poco. Se, visto il bonus 110%, i miei genitori mi aiutassero a fare lavori importanti e agevolabili (fotovoltaico e infissi), potrebbero detrarre loro la spesa? Lo chiedo perché io sono precario e la mia compagna è disoccupata quindi non avremmo la capienza fiscale. Vero è che potremmo cedere la detrazione alla ditta dei lavori ma, visto che sarebbero i miei genitori a pagare sostanzialmente, se non dovessi trovare una ditta disponibile ad accettare lo sconto in fattura (o sono obbligate?) potrebbero recuperare loro il 110%?”
Posso cedere il bonus 110% ai miei genitori se pagano loro i lavori in casa mia?
Premesso che, come chiariamo sempre quando rispondiamo a quesiti in merito a dubbi sul bonus 110%, anche per conoscere le regole per la cessione del credito bisognerà attendere l’emanazione della legge di conversione.
La regola generale vuole che possa cedere il credito solo chi ha sostenuto la spesa. In altre parole solo se il proprietario di casa paga le spese può risultare tra i beneficiari della detrazione e cedere eventualmente il credito alla ditta o alla banca. Supponiamo che l’Agenzia delle Entrate confermi le disposizioni attuate in precedenza. Ne conseguirebbe che il lettore che ci ha posto il quesito potrebbe chiedere ai genitori di versare sul suo conto corrente l’importo necessario per poi cedere il bonus a loro sulla base di una procedura prevista dall’Agenzia delle Entrate.
Cessione del credito ai genitori: come funzionava per il “vecchio ecobonus”
La possibilità di cedere l’ecobonus, ossia di trasmettere a terzi la detrazione d’imposta alla quale si avrebbe diritto, è stata riconosciuta a partire dal 2017. Presupposto per la cessione ai genitori è appunto l’accredito dei soldi sul conto, dal quale poi il titolare della casa farà il bonifico alla ditta che esegue i lavori.
Con queste operazioni si potrà facilmente dimostrare che i lavori sono stati pagati dai genitori.
Per i soli contribuenti rientranti nella no tax area (ovvero che dichiarano redditi da lavoro fino a 8.000 euro l’anno, da pensione fino a 7.500 e da lavoro autonomo fino a 4.800) c’è anche la possibilità di cedere il credito direttamente alle banche. Attenzione, se bene la definizione iniziale era apparsa piuttosto generica e sembrasse includere qualsiasi altro soggetto privato. Interpretando invece la definizione in senso stretto, come soggetti “collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione” sarebbe ammessa la cessione ad altri proprietari di appartamenti nello stesso condominio oggetto dei lavori ma non ai familiari. Le Entrate però hanno chiarito questo dubbio specificando che, pagando le spese dei lavori, di fatto i genitori, in quanto finanziatori, possono essere considerati alla stregua di “soggetti collegati”.
Chi ha accettato il credito potrà compensare l’importo per il pagamento delle imposte, presentando il modello F24 tramite i servizi online dell’Agenzia.