Innegabilmente, aldilà del potenziamento della detrazione al 110%, l’aspetto più innovativo della misura è il combinato sconto in fattura e cessione del credito che, in pratica, permette di fare i lavori gratis di efficientamento energetico e messa in sicurezza (eco e sisma bonus).
Più nello specifico i passaggi prevedono:
- sconto in fattura anticipato dal fornitore/ditta che esegue i lavori e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con la possibilità di successiva cessione del credito ad altri soggetti, tra cui, novità importante, anche gli istituti di credito o altri intermediari finanziari;
- credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Requisiti per la cessione del credito: quali garanzie può chiedere la banca
Quello che (speriamo) la legge di conversione dovrà spiegare è come istituti di credito e intermediari finanziari potranno interpretare questo ruolo. Gli scenari più probabili sono due:
- saranno emanate delle direttive con focus esclusivamente sul valore del credito d’imposta e i meccanismi di tutela del rischio. Sulla base di questi parametri, il credito del 110% potrà essere acquistato, ad esempio, al 105% direttamente in modo contestuale al momento dell’approvazione del progetto esecutivo dell’opera, schedulando i versamenti su un calendario dell’avanzamento dei lavori. In questo modo i contribuenti avranno il vantaggio di fare i lavori gratis mentre, dal canto loro, e fermi i controlli sull’imparzialità, professionisti e imprese potranno partire con i lavori tempestivamente senza perdere tempo. Infine ci guadagneranno anche le banche che, comprando il credito d’imposta ad un prezzo inferiore, si garantiranno un margine di profitto.
- gli istituti di credito, in alternativa, si potrebbero affidare a intermediari nazionali a cui indirizzare i beneficiari delle detrazioni fiscali. Questi ultimi continueranno ad accedere ai lavori gratis ma in questo caso la progettazione, la realizzazione e la super visione sarebbero gestiti da pochi grandi soggetti con il monopolio del mercato.
In entrambi i casi, infine, resta da capire con quali modalità le banche acquisteranno il credito: il 10% che “avanza” dal bonus 110% ceduto potrebbe non rappresentare una garanzia sufficiente.
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