La task force voluta dal Governo suggerisce l’introduzione della Voluntary Disclosure e il meccanismo potrebbe essere lo stesso di quello indicato da Renzi nel suo ultimo libro “La mossa del cavallo”. Ma cosa si intende per Voluntary Disclosure?
Voluntary Disclosure
La “collaborazione volontaria” (voluntary disclosure) è uno strumento che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni non dichiarati al fisco, di regolarizzare la propria posizione denunciando spontaneamente all’Amministrazione finanziaria la violazione degli obblighi di monitoraggio. Solitamente ai capitali dichiarati volontariamente si applica un’imposta sostitutiva.
Cosa prevede l’idea Colao?
Vittorio Colao, capo della task force di esperti voluta dal Governo per contrastare l’emergenza sanitaria del Coronavirus e dei suoi inevitabili riflessi negativi sull’economia del nostro Paese, ha proposto un nuovo Voluntary Disclosure.
La regolarizzazione delle somme in precedenza non dichiarate dai soggetti prevede un meccanismo analogo a quello suggerito da Matteo Renzi nel suo libro “La mossa del cavallo”.
Per Renzi, infatti, “C’è un sacco di contante fermo da una parte, dai 100 ai 150 miliardi di euro, nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso. Contante fermo che impedisce di passare alla società”.
Ad ogni modo, per entrambi, la regolarizzazione potrebbe avvenire attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva di circa il 10 – 15% delle somme da dichiarare. In alternativa, il contribuente potrebbe essere obbligato ad investire una parte del denaro in investimenti necessari per il “rilancio” del Paese, ad esempio in social bonds nominativi finalizzati a specifici progetti: ristrutturazione delle scuole ecc.
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