Bonus commercianti sospeso per esaurimento fondi Inps

L’Inps sospende l’erogazione del bonus commercianti (rottamazione licenze) per mancanza di fondi. Cosa succede per chi ha già chiuso l’attività.
5 anni fa
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Il bonus commercianti da 515,58 euro al mese per chi rottama la licenza è sospeso. Lo comunica l’Inps facendo presente che i fondi a disposizione sono finiti.

In pratica, i commercianti che hanno deciso di chiudere la loro attività a pochi anni dalla pensione resteranno a bocca asciutta fino a quando il fondo dedicato non verrà ricostituito. L’Inps, con messaggio numero 2347 del 5 giugno 2020, ha infatti comunicato ai lavoratori iscritti alla gestione previdenziale che le domande pervenute dopo il 30 novembre 2019 saranno sospese.

Bonus commercianti sospeso per mancanza di fondi

Nella nota appena diramata, l’Inps precisa che “in occasione dell’ultimo monitoraggio degli oneri, è emerso che, stimando in via prudenziale, il completo accoglimento delle domande giacenti, non vi è equilibrio del Fondo, in via prospettica, per il pagamento delle prestazioni”. In altre parole le domande presentate dopo il 30 novembre 2019 non potranno trovare accoglimento fino a quando il fondo non verrà ricostituito. A tal fine si attende apposito decreto del Mef che riveda al rialzo il contributo aggiuntivo dello 0,09% finalizzato alla cosi detta rottamazione delle licenze e pagato attualmente da tutti gli iscritti alla gestione speciale dei lavoratori commercianti. Un bel problema per chi ha chiuso l’attività confidando in un “ammortizzatore speciale” in attesa del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Il Bonus Commercianti 2020

Ma come funziona il bonus commercianti? Tecnicamente si chiama “rottamazione delle licenze commerciali” ed è una misura introdotta nel nostro ordinamento nel 2019 e che consente ai titolari di esercizi commerciali al minuto, con sede fissa (negozi, bar, ristoranti, ecc.) di ottenere dall’Inps un indennizzo di 515,58 euro al mese fino alla maturazione dei requisiti per la pensione. Si tratta di uno scivolo vero e proprio che consente al commerciante di chiudere anzitempo un’attività magari poco redditizia e onerosa attendendo che l’Inps gli eroghi la pensione una volta raggiunti i limiti di età e i requisiti contributivi.

Il bonus viene erogato per massimo tre anni ed è condizionato alla verifica di alcuni elementi essenziali.

I requisiti necessari

Per ottenere il bonus commercianti nel 2020, il titolare dell’attività deve rispettare determinate condizioni e che sono:

  • La cessazione definitiva dell’attività commerciale;
  • La riconsegna della licenza;
  • La cancellazione dal registro delle imprese;
  • La cancellazione dal registro degli esercenti il commercio (il REC);
  • Età del titolare o coadiuvante di 62 anni per gli uomini e 57 per le donne.

Qualora anche solo una delle condizioni non dovesse essere soddisfatta, l’Inps non riconoscerà il bonus mensile.

A chi spetta il bonus da 515 euro?

L’Inps ha elencato tutte le tipologie di lavoratori a cui spetta il bonus. Si tratta nel dettaglio di coloro che esercitano:

  • attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.
  •  gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
  • gli agenti e rappresentanti di commercio.

E’ bene ricordare – precisa l’Inps – che il periodo di godimento del bonus da 515 euro è utile per la gestione commercianti (iscritti nella relativa gestione speciale) solo per il raggiungimento del diritto alla pensione e quindi è valido ai soli fini del diritto e non anche della misura.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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