Che le chiusure forzate a causa del coronavirus abbiano colpito duramente il mercato del lavoro è ormai cosa nota. A pagare il prezzo più alto sono state le donne, categoria già svantaggiata, dove la forbice si è allargata anche di più andando a creare ancora più inattive.
Donne sfiduciate non cercano lavoro
Il lockdown ha mandato in crisi molti settori lavorativi, le chiusure non hanno fatto altro che rafforzare un meccanismo in cui le donne, già spesso indietro nel mercato del lavoro italiano, si sono trovate senza occupazione e non di rado, sfiduciate, neanche provano a cercarlo.
Il ruolo del lockdown
In linea generale è vero che il lockdown ha colpito quasi tutte le categorie, anche uomini e non solo donne, ma poi tra le persone in cerca di lavoro sono proprio le donne a far parte della categoria degli inattivi. Da un lato la situazione covid ha spinto molte donne a restare a casa per badare ai figli piccoli, che ugualmente non potevano andare a scuola, dall’altro lato una sorta di sfiducia nel mondo del lavoro, amplificata dall’emergenza, ha frenato la ricerca.
Secondo una ricerca condotta dalle università di Cambridge, Oxford e Zurigo ad aprile, sia donne occupate che disoccupate, hanno passato sei ore al giorno a fornire assistenza all’infanzia e istruzione domestica.
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