Resto al Sud, Contributi a Fondo Perduto in arrivo grazie al Decreto Rilancio

I fruitori dell’incentivo “Resto al Sud” possono accedere ad un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante causata dall’Emergenza Coronavirus.
4 anni fa
1 minuto di lettura

Grazie al Decreto Rilancio, i fruitori dell’Incentivo “Resto al Sud” (misura che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017), potranno usufruire di contributo a fondo perduto per far fronte all’Emergenza Coronavirus.

 

Resto al Sud, di cosa si tratta?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche e Umbria).

La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.

Esso consiste, sostanzialmente, in un:

  • Contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
  • Finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

è possibile finanziare:

  • La produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • La fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • La nascita di attività turistiche.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina web dedicata sul sito di Invitalia.

 

Decreto rilancio, potenziata la misura “Resto al Sud”

Ai sensi dell’Art. 245 del D.L. 34/2020, cosiddetto “Decreto Rilancio”, “al fine di salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali delle attività finanziate dalla misura agevolativa “Resto al Sud”, nonché di sostenere il rilancio produttivo dei beneficiari della suddetta misura e la loro capacità di far fronte a crisi di liquidità correlate agli effetti socio-economici dell’emergenza Covid-19, i fruitori del suddetto incentivo possono accedere ad un contributo a fondo perduto a copertura del loro fabbisogno di circolante”.

L’ammontare del contributo è pari a:

  • 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa.

Per accedere al contributo bisogna:

  • aver completato il programma di spesa finanziato dalla suddetta misura agevolativa;
  • essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni;
  • avere adempiuto, al momento della domanda, agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario.

Il contributo è erogato in un’unica soluzione.

 

Potrebbe anche interessarti:

 

 

Articolo precedente

Vitalizi parlamentari: il taglio non passa e la casta gongola

Articolo seguente

Obbligazioni Wirecard 2024, rendimento al 100%: cosa fare?