Bond “emergenti” con rendimenti fin sopra il 9%

Maxi-cedole e rendimenti stellari per il debito sovrano di El Salvador emesso in dollari USA. Ma i rischi sono altrettanto elevati.
4 anni fa
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Siete in cerca di “yield” e non volete esporvi al rischio di cambio, preferendo investire in valute forti? Due solo le soluzioni: buttarvi sul comparto “junk” o spostarvi sul debito sovrano/corporate emergente emesso sui mercati internazionali. Oggi, vi proponiamo tre obbligazioni emesse da El Salvador in dollari USA. Lo stato dell’America Centrale ha adottato la valuta americana come moneta ufficiale nel 2001 e, quindi, questi titoli non espongono il governo alla volatilità del cambio.

Bond emergenti, ecco due titoli ad alto rischio in dollari da cui guardarsi bene

Hanno attirato la nostra attenzione gli alti tassi offerti.

Il bond con scadenza gennaio 2025 e cedola 5,875% (ISIN: USP01012AS54) quota attualmente poco più di 90 centesimi, offrendo un rendimento dell’8,67%. Allungando l’orizzonte temporale, il bond giugno 2035 e cedola 7,65% (ISIN: USP01012AN67) anch’esso viaggia sui 90 centesimi e rende così in area 9,20%. E il trentennale con scadenza gennaio 2050 e cedola 7,1246% (ISIN: USP01012CA29) si attesta intorno agli 84 centesimi, per cui rende l’8,57%.

Rischio riserve

In questi giorni, poi, El Salvador ha emesso un bond ancora più longevo, in scadenza nel giugno 2052 e con una maxi-cedola del 9,50%. In effetti, i rating sono molto bassi: “B-” per S&P e Fitch, “B3” per Moody’s. L’emittente è giudicato, quindi, speculativo. Strano che un paese che emette debito solamente in dollari, perché oltre tutto usa solo il dollaro al suo interno e per gli scambi con l’estero, goda di giudizi così scarsi. Il fatto è che El Salvador si mostra assai poco competitivo sui mercati.

Vi basti sapere che la bilancia commerciale segna ogni anno un saldo negativo nell’ordine del 20% del pil. A causa del cambio troppo forte per i suoi fondamentali, esporta troppo poco. Le partite correnti stesse chiudono cronicamente in deficit, per cui la pressione sulle riserve valutarie è fortemente al ribasso.

La banca centrale ne detiene per meno di 3,5 miliardi, largamente insufficienti a coprire le importazioni per un periodo di tempo adeguato.

Questo significa che El Salvador presenta l’elevato rischio di non riuscire a ripagare i suoi debiti per via dei pochi dollari in cassa. E poco importa che il rapporto debito/pil si attesti su livelli non allarmanti, intorno al 70%, per quanto non siano di per sé bassi per un’economia emergente. Ad ogni modo, dai minimi toccati agli inizi di aprile, i bond si sono ripresi del 25-30%, in linea con la tendenza globale.

Tornare a investire in bond emergenti, forse non è ancora arrivata l’ora

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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