Martedì scorso, il Tesoro ha emesso la prima tranche del nuovo bond a 7 anni. Trattasi del BTp con scadenza 15 settembre 2027 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005416570), che ha esitato all’asta un rendimento dello 0,947%, prezzando a 100,03. L’importo collocato sul mercato è stato di 4,5 miliardi di euro, per il quale sono arrivate offerte per 6,19 miliardi. Il giorno successivo, alla riapertura riservata agli specialisti del debito pubblico italiano, sono stati offerti altri 1,35 miliardi, ma le adesioni si sono fermate a 802 milioni.
BTp settembre 2027, ecco il nuovo titolo a 7 anni in emissione martedì 14 luglio
Sul mercato secondario, al termine della seduta di venerdì scorso il bond quotava a 100,08, in lieve rialzo rispetto al pricing dell’asta, offrendo un rendimento di poco inferiore.
E se ci spostiamo su novembre, a fronte di una maxi-cedola del 6,5% il rendimento crolla allo 0,87%. Pertanto, il BTp settembre 2027 rende quasi lo 0,10% in più all’anno rispetto al bond che scade a gennaio e fino a un minimo di 4,5 punti base in più rispetto alla scadenza di agosto. Non parliamo di numeri eclatanti, ma nella boscaglia dei settennali ci ritroviamo con un bond di nuova emissione certamente più generoso.
Confronto con i 5-6 anni
Ha senso puntare su questo titolo? Per capirlo, abbiamo cercato di effettuare un confronto anche con i titoli a 6 e 5 anni. Il BTp luglio 2026 e cedola 2,10%, ad esempio, offre oggi meno dello 0,80%. E il luglio 2025 e cedola 1,85% rende meno dello 0,70%. Questo significa che lo spread 6-7 anni si aggira in area 15 bp e quello 5-7 anni si attesta a circa 25 bp.
Più l’orizzonte temporale di fa lungo e meno facile diventa capire quale sarà l’inflazione media nel periodo di investimento. Il “salto” di un quarto di punto percentuale in appena due anni ci segnala probabilmente che il mercato si attenda una ripresa dei prezzi più vigorosa nel lungo periodo, per cui pretenderebbe rendimenti più alti man mano che passano gli anni. Potrebbe accadere che questo “spread” risulti insufficiente a coprire l’accelerazione dell’inflazione o che, al contrario, si riveli finanche eccessivo. Ad ogni modo, chi volesse puntare sui 7 anni dovrebbe adocchiare il nuovo bond, che offrendo cedola inferiore all’1% si mostra più competitivo rispetto alle scadenze di agosto e novembre del 2027 per il caso di trend rialzista dei prezzi (ribassista dei rendimenti).
Il BTp Italia maggio 2025 continua a segnalare deflazione nei prossimi anni