Sono giornate agitate per Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte. Il quotidiano “La Verità” di Maurizio Belpietro ha pubblicato la notizia che José Carlos Alvarez Aguila, suo compagno cubano trentenne, sia stato segnalato all’autorità anti-riciclaggio della Banca d’Italia per movimentazioni sospette su un conto a lui intestato. Da una carta ricaricabile risultano essere transitati 150.000 euro in poche settimane, una cifra che ha fatto scattare l’allarme della banca emittente, anche perché non sarebbe compatibile con lo stile di vita del giovane, beneficiario della Naspi.
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Le somme oggetto di indagine sarebbero il frutto di operazioni di trading online condotte sulle piattaforme Plus 500 e Fortissio. E’ stato lo stesso Casalino ad avere cercato di spiegare cosa sia accaduto, precisando che i due sarebbero “ex da mesi”. Egli sostiene che José Carlos sia rimasto vittima del trading, assimilandolo a una “ludopatia”. Ha dichiarato che il cubano abbia ricevuto telefonate quotidiane da parte di alcune società di trading in pieno “lockdown” e abbia finito con il perdere 18.000 euro in due mesi, non riuscendo a fermarsi dallo scommettere su questo o quel titolo.
Il caso ha acceso i fari su un possibile rischio di insider trading, dato che Casalino per il lavoro che svolge si trova nelle condizioni di accedere a informazioni riservate e sensibili per il mondo degli investimenti, che avrebbe teoricamente potuto passare all’ex compagno. In realtà, lo stesso ha voluto mettere in chiaro che dal suo conto personale a quello di José Carlos sono state accreditate poche centinaia di euro come contributo alle spese della loro convivenza. La sottolineatura delle perdite accusate servirebbe per allontanare il sospetto di abusi e mettere il governo al riparo dalle polemiche.
Esposto alla Consob
Ma in queste ore si è mosso CPE-Trader, il principale collegio professionale europeo di periti ed esperti trader, che tramite il suo presidente Francesco Mulino comunica di avere presentato un esposto alla Consob, attraverso il quale chiede di verificare se le due piattaforme citate abbiano consentito al neo-cliente di effettuare investimenti ad alta leva finanziaria, preclusi al canale retail e riservati ai professionisti.
La vicenda sta assumendo, quindi, contorni seri. Ad oggi, abbiamo un’indagine per riciclaggio, un esposto alla Consob contro Plus 500 e Fortissio e il mondo del trading che censura le parole utilizzate da Casalino per definire il trading. Urge qualche puntualizzazione: agli occhi di un non esperto, i 150.000 euro transitati in breve tempo dal conto alla carta per fare compravendita di assets sembrano tantissimi, ma non lo sono. Con la leva, ci si espone con un margine anche risibile a grossi investimenti, per cui potrebbe bastare il deposito anche di qualche migliaio di euro per portare a casa decine o centinaia di volte tanto, nel caso ovviamente in cui la scommessa fosse vinta. Per contro, anche variazioni negative di scarsa entità sarebbero in grado di azzerare il margine già depositato, richiedendo il reintegro da parte del titolare, altrimenti l’operazione viene chiusa.
I cosiddetti CDF o Contratti per Differenza sono strumenti altamente speculativi e vanno trattati con la dovuta diligenza, consentendo di guadagnare dal rialzo o dal ribasso del prezzo di un asset sottostante alla scadenza prestabilita. Negli ultimi mesi, su questo mondo sono aumentate le polemiche per il diffondersi di clienti registrati anche tra i giovanissimi non esperti e in cerca spesso di passatempo durante i “lockdown”. A tale riguardo, vi abbiamo riportato il caso di un ventenne suicida negli USA dopo avere visualizzato un conto in profondo rosso su Robinhood.
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Trading online non è ludopatia
Ad ogni modo, tacciare il trading online di ludopatia sembra scorretto per i milioni di professionisti che gravitano attorno ad esso e che svolgono una funzione importantissima per l’investitore.
Chiaramente, puntare il proprio denaro in sollecitazione di una telefonata ricevuta da una delle miriadi di piattaforme presenti su internet non è un modo sano di investire. Bisogna, anzitutto, accertarsi della società attraverso la quale si opera sui mercati, verificare che sia riconosciuta e registrata in Italia o altro stato dell’Unione Europea e, infine, mai investire alla cieca, ossia senza solide conoscenze macro e finanziarie di base, né sulla base dell’impulso per un qualche evento straordinario o con l’idea che si possa diventare benestanti, se non ricchi, con qualche clic.
Non si tratta di ludopatia, bensì di discernere tra trader professionista e trader retail e tra i secondi capire quale grado di effettiva consapevolezza vi sia del mondo della finanza. Se molti si cimentano in qualcosa di cui non posseggono gli strumenti sufficienti per capire non si può andare addosso al resto del sistema, che ha le sue regole e offre le sue garanzie di trasparenza. L’esposto alla Consob servirà per capire proprio se vi siano stati abusi ai danni dell’ex compagno di Casalino, mentre l’anti-riciclaggio ci dirà eventualmente se questi si sia reso responsabile di operazioni non trasparenti. Se così fosse, per le implicazioni politiche che ne conseguirebbero, sarebbe tutt’altro che una storiella di gossip finanziario di mezza estate.
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