La pandemia di coronavirus ha contribuito a far sprofondare la maggior parte dei Paesi del mondo in una nuova, pesante, crisi economica. In questi mesi, i lavoratori temono il licenziamento come colpo di grazia finale a una situazione già di per sé difficile. A questo proposito, può essere uno spunto interessante la ricerca condotta dallo studio legale Toffoletto De Luca Tamajo, che ha preso complessivamente 43 nazioni tracciando una law map sui licenziamenti per motivi economici. Lo studio è stato poi ripreso nelle ultime ore dal Corriere della Sera nell’articolo a cura di Claudia Voltattorni.
Premessa
Partiamo da un punto comune a tutti i 43 Paesi presi in esame dalla ricerca: il licenziamento per motivi economici è inserito negli ordinamenti di tutte le nazioni. Dunque, a fare la differenza tra un Paese dove è più difficile licenziare da uno invece in cui i licenziamenti sono più semplici è la necessità di motivare la decisione assunta dal datore di lavoro e dalle tutele legali previste in questi casi.
I Paesi in cui il licenziamento può avvenire solo dopo l’autorizzazione
In Olanda, Venezuela, Messico e Perù i licenziamenti non sono così semplici come in altre parti del mondo. Infatti, sono tra le quattro nazioni in cui il datore di lavoro ha bisogno di ricevere un’autorizzazione dal ministero del Lavoro (Olanda e Venezuela), dall’ispettore del Lavoro (Messico) o dal lavoratore stesso (Perù) prima di procedere con il licenziamento.
Licenziamento dopo accordo con il lavoratore o i sindacati interni
In altri Paesi, come in Regno Unito, Francia, Finlandia e Lettonia, il licenziamento scatta dopo che il datore di lavoro finisce di trattare con il lavoratore la sua uscita dall’azienda. Invece, in Italia, Irlanda, Svezia, Norvegia e Germania i datori di lavoro prima di licenziare una persona sono obbligati a trovare un nuovo posto all’interno della società o dimostrare l’impossibilità di usarlo in altri ruoli.
I Paesi in cui i licenziamenti sono più facili
Stati Uniti, Brasile, Argentina e Colombia sono le quattro nazioni dove licenziare è più semplice che altrove. Negli USA, ad esempio, la decisione è a totale discrezione del datore di lavoro. Lo stesso capita in Brasile, a meno che non si appartenga a una categoria tutelata dallo Stato.
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