Sconto in fattura e cessione del credito: attenzione ai due bonus casa esclusi

Sconto in fattura e cessione del credito sono una possibilità importante. Ma non per tutti i bonus casa: due eccezioni
4 anni fa
1 minuto di lettura
bonus casa
Foto © Licenza Creative Commons

Il decreto Rilancio ha introdotto l’attesissimo bonus 110% in abbinamento a sconto in fattura e cessione del credito. Questi due sistemi permettono l’accesso anche a chi non ha liquidità per i lavori o capienza fiscale sufficiente per le detrazioni. Cessione del credito e sconto in fattura non riguardano solo il nuovo super bonus 110 ma sono stati potenziati per tutti i bonus casa anche precedentemente riconosciuti. Anzi quasi tutti: sono rimasti esclusi due bonus casa. Vediamo perché e se si tratta di una scelta consapevole o di una possibile svista di chi ha scritto la normativa.

Bonus casa: quando è possibile lo sconto in fattura con cessione del credito

Dai lavori di ristrutturazione al rifacimento della facciata passando per il nuovo super bonus 110% per i lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza dal rischio sismico: in tutti questi casi c’è la possibilità di chiedere lo sconto in fattura e la cessione del credito in banca o terzi intermediari. Restano fuori il bonus mobili e il bonus verde,che pure sono due detrazioni molto gettonate di cui ci siamo occupati spesso.

Il bonus mobili, lo ricordiamo, riconosce una detrazione del 50% (in dieci anni) della spesa per arredi ed elettrodomestici (fino ad una spesa massima di 10 mila euro) se abbinati ad interventi di ristrutturazione;

Il bonus verde, invece, è una detrazione del 36% in dieci quota annuali di pari importo, spettante per la riqualificazione del verde privato (giardini, terrazzi etc) fino ad un tetto massimo di 5 mila euro ed include tra gli interventi agevolabili la realizzazione di impianti di irrigazione o di pozzi artesiani.

Difficile pensare che si sia trattato di una svista. Probabilmente non sono stati considerati il bonus mobili e il bonus verde perché per questi interventi gli importi spesi tendono ad essere più bassi e, quindi, più alla portata di chi li richiede rispetto a quanto possa essere un lavoro di ristrutturazione, di rifacimento facciata o di grandi opere trainanti per sisma e ecobonus ammesse al 110.

Non solo: fare certi interventi strutturali all’edificio in alcuni casi può essere necessario o urgente. In questo senso l’acquisto di arredi o la sistemazione al verde del giardino è una cosa in più che, in molti casi, ha un valore più estetico che strutturale.

Da ultimo possiamo ipotizzare che è più facile configurare lo sconto in fattura e la cessione del credito quando ci si rivolge ad intermediari come ditte edili. Ammettere questi altri due bonus, in particolare il bonus arredi, avrebbe significato includere anche negozi di mobili e rivenditori di complementi di arredo.

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

cartelle-agenzia-entrate
Articolo precedente

Accesso ai documenti dell’Ade, online il servizio dedicato

Articolo seguente

Il Barcellona sceglie Koeman come nuovo allenatore, gli interisti possono sperare in Messi