La riforma fiscale allo studio del Governo si basa su due colonne portanti: il taglio Irpef e l’assegno unico a favore delle famiglie e della natalità. Il primo comporterebbe un aumento degli stipendi. Ne ha parlato il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ospite della trasmissione Agorà su Rai Tre. Riferendosi alla copertura economica per la riforma fiscale basata su assegno unico e taglio Irpef, Gualtieri ha spiegato che “deve essere autofinanziata, con la riduzione delle tax expenditures e il contrasto all’evasione fiscale, c’è molto spazio”.
Taglio Irpef: come sarà finanziato il pilastro della riforma fiscale
Il Governo si è detto pronto a riprendere il taglio Irpef, messo in stand by per far fronte alla quarantena. A questo scopo però non potremo utilizzare i 209 miliardi in arrivo dall’Unione Europea. E’ stato già chiarito, infatti, che non si possono usare per il taglio delle tasse. E allora la questione resta sempre quella della copertura economica. Sebbene nessuno ne abbia parlato ufficialmente, si teme che si possa scegliere la via più facile per finanziare l’aumento dei salari tramite taglio Irpef: la cancellazione di molte detrazioni fiscali. Significa che avremo stipendi più alti, in molti casi, ma che saranno molte meno le voci di spesa che si possono portare in detrazione. La sforbiciata potrebbe essere presentata come un modo per semplificare il calendario delle scadenze fiscali ma, di fatto, servirebbe anche e soprattutto a recuperare, secondo le stime, almeno 10 miliardi di euro. Sarebbero a rischio, tra le altre, alcune detrazioni sanitarie al 19%. Bisogna anche vedere se il Governo “troverà il coraggio” di mettere in atto il taglio delle detrazioni, che sicuramente è una mossa impopolare.
Piccola nota sul secondo pilastro della riforma fiscale, l’assegno unico. Anche questo, ovviamente, ha un costo. Sostituirà, infatti, ben 8 sconti tra bonus e detrazioni per le famiglie. Secondo le stime bisogna trovare almeno 6 miliardi per finanziarlo.