L’Ivass segnala altri 6 siti internet che distribuiscono polizze in modo irregolare. Le polizze Rc auto ricevute dai clienti sono false e i relativi veicoli non sono assicurati. I casi si stanno moltiplicando e per i truffatori sembra non ci sia mai una fine. Del resto sono tutti a caccia di occasioni e in rete se ne trovano molte. Ma non sempre sono valide.
Stipulare la polizza Rc auto online, si sa, è comodo e anche conveniente. I risparmi possono arrivare anche al 30% rispetto al canale tradizionale delle agenzie di assicurazione.
Rc auto, come avviene la truffa online
Ma come si incappa nelle truffe online? Il cliente, attirato dalla convenienza Rc auto, magari dopo aver ricevuto messaggi promozionali, si registra sul sito internet della società promotrice. Poi, una volta inviati i propri dati e ottenuto il preventivo, il cliente invia il denaro per ottenere la polizza a un conto non ben definito.
Si riceve in pochi istanti via email il contratto Rc Auto con tutte le specifiche richieste, ma poi il mezzo non viene assicurato. A volte capita, invece, che viene assicurato regolarmente, ma per un periodo più breve rispetto a quello richiesto dal cliente o con un massimale più basso o con coperture assicurative diverse.
Così come può succedere, più spesso, che le classi di merito non siano adeguatamente rispettate e in caso di sinistro l’assicurato è chiamato a rispondere in parte anche direttamente. E’ quindi bene fidarsi solo delle compagnie assicuratrici online riconosciute e maggiormente note.
Rc auto: 6 nuovi siti internet irregolari
E’ di questa settimana la notizia che l’Ivass ha segnalato altri 7 siti Internet irregolari. Si tratta di:
- assicristallo.com;
- assicuriamolla.com;
- brokerabruzzese.com;
- dimensionebroker.com;
- procentese-assicurazioni.it;
- rcafacile.com.
La distribuzione di polizze assicurative tramite i seguenti siti è irregolare.
Come accorgersi se un sito internet è fasullo
L’Ivass consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati. Quindi di consultare sul proprio sito: gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenchi specifici per la Rc auto, italiane ed estere); il Registro unico degli intermediari assicurativi (RUI) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea; l’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione, Società non autorizzate e Siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione.
L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via whatsapp), soprattutto se di durata temporanea. In particolare, l’Istituto consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati.
Siti Rc auto irregolari distribuiscono polizze false
I siti internet che distribuiscono polizze Rc auto inesistenti sono in forte aumento. Non solo in Italia. Il rischio è che il consumatore rimanga scoperto e, in caso di sinistro con colpa, debba pagare di tasca propria. Come afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori
“i siti fake sono ormai diventati un’emergenza di cui deve occuparsi anche il legislatore. A fronte di 50 siti irregolari individuati nel 2017, si è passati a 103 nel 2018, il doppio, 168 nel 2019, con un incremento del 63,1% rispetto al 2018 e del 236% rispetto al 2017. Ebbene, nel 2020 siamo già a quota 148. Andando avanti con questo ritmo a fine anno si arriverebbe a 226 siti, un bollettino di guerra“.
“E’ evidente che serve anche un intervento del legislatore, sia per inasprire le pene per questi truffatori che per attenuare le sanzioni per il consumatore che in perfetta buona fede sottoscrive polizze false“, prosegue Dona.
Automobilisti non assicurati rischiano multe pesanti
Nel 2019, per la violazione dell’art. 193 del Codice della strada, sono state comminate dalle forze dell’ordine 177.029 multe, 66.801 da carabinieri, 55.747 dalla polizia e 54.481 dai vigili dei comuni capoluogo.
Multe che variano da 849 a 3.396 euro. Molti di questi consumatori non sapevano che il loro veicolo non era assicurato e di essere vittime di una truffa. Ma l’art. 193, purtroppo, non distingue tra chi, con dolo, decide consapevolmente di non assicurarsi e chi si è incautamente fidato di un sito fake.
Ania: 2,6 milioni di veicoli senza assicurazione
“Bisognerebbe contrastare attivamente il fenomeno di chi guida senza assicurazione. Si stima che circa 2,6 milioni di veicoli circolino senza pagare l’assicurazione, mettendo a rischio gli altri cittadini e causando sinistri che alla fine sono pagati dalla collettività“.
Lo ha detto la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, aggiungendo che
“anche in questo caso si tratta di individuare tempestivamente, sfruttando le nuove tecnologie e la diffusione delle telecamere, i proprietari delle auto registrate ma non assicurate e prevedere efficaci sanzioni”.
Secondo l’Ania è inoltre necessario ripensare radicalmente il sistema di bonus-malus. Il nuovo sistema dovrebbe essere più sostenibile, adeguandosi a una realtà di frequenza sinistri profondamente cambiata rispetto al primo impianto normativo e differenziando le regole evolutive in base alla tipologia del sinistro causato, in modo ad esempio che un piccolo graffio in un parcheggio non conti come un sinistro con lesioni gravi.