Inail, contagi da virus sul lavoro salgono a quota 54.000

Lo riferisce il rapporto Inail sui casi di infezione registrati alla data del 30 settembre. In crescita il numero dei morti sul lavoro.
4 anni fa
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I casi di infezione da Covid-19 di origine professionale denunciati all’Inail alla data del 30 settembre sono 54.128. Un numero che rappresenta circa il 15% del complesso delle denunce pervenute dall’inizio dell’anno.

Con un’incidenza del 17,2% rispetto al totale dei contagi nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data e concentrati soprattutto nei mesi di marzo (51,2%) e aprile (33,8%).

Preoccupa il rapporto Inail

E’ quanto si legge nel rapporto dell’Inail in cui si sottolinea che i casi mortali sono 319.

16 in più rispetto al 31 agosto 2020 (per lo più distribuiti tra marzo e aprile, con nessun decesso a settembre).

Il numero è pari a circa un terzo del totale dei decessi denunciati all’Inail dall’inizio dell’anno. L’incidenza è dello 0,9% rispetto ai casi mortali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data.

Dall’analisi territoriale emerge che più della metà delle denunce presentate all’Istituto (55,1%) ricade nel Nord-Ovest. Segue il Nord-Est (24,4%), il Centro (11,9%), il Sud (6,2%) e le Isole (2,4%). Concentrando l’analisi esclusivamente sui casi mortali, la percentuale del Nord-Ovest sale al 56,7%. Mentre il Sud, con il 16,0% dei decessi, precede il Nord-Est (13,8%), il Centro (11,6%) e le Isole (1,9%).

Lombardia regione più colpita

La Lombardia, continua l’Inail, si conferma la regione più colpita, con il 35,2% dei contagi denunciati e il 41,7% dei casi mortali. Tra le province, invece, il primato negativo spetta a quella di Milano, con il 10.8% del totale delle infezioni sul lavoro denunciate, seguita da Torino (7,8%), Brescia (5,4%) e Bergamo (4,6%), che con 37 decessi, pari all’11,6% del totale, si conferma al primo posto per numero di casi mortali, seguita dalle province di Milano (8,2%), Brescia (7,8%) e Napoli (6,0%).

I settori più colpiti

Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale. Il settore che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili.

Con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati, precede l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l’8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali.

In aumento le denunce Inail a settembre

L’analisi Inail per mese di accadimento rileva che al picco dei contagi sul lavoro dei mesi di marzo e aprile è seguito un ridimensionamento a maggio. Andamento proseguito soprattutto nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto, con un andamento al di sotto dei mille casi mensili, anche per effetto delle ferie di cui hanno goduto molte categorie di lavoratori.

In settembre, però, è emersa una recrudescenza dei casi denunciati. Questi anno superato nuovamente quota mille, numero destinato ad aumentare ulteriormente nella prossima rilevazione. Soprattutto per effetto del consolidamento particolarmente influente sull’ultimo mese della serie.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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