In Italia da giorni si fa ormai i conti con la seconda ondata della pandemia di coronavirus. Alcune regioni, come Lombardia e Campania, dove i casi di contagio sono più alti rispetto alla media nazionale, sono già ricorse a misure drastiche come l’imposizione del coprifuoco dalle 23:00 alle 5:00 del mattino, con limitazioni negli spostamenti tra province (come nel ne caso della regione Campania).
Nuove misure restrittive
Si è mosso anche il governo Conte, con la pubblicazione di un nuovo Dpcm che impone nuove misure restrittive, dando ampia libertà ai sindaci e ai Presidenti delle Regioni di intervenire in modo ancora più incisivo.
Ma quali sono le probabilità reali di ammalarsi di Covid? Se lo è chiesto il Corriere della Sera, che in un approfondimento a cura del giornalista Mario Gerevini ha provato a dare una risposta sulla base dei numeri attuali.
Le probabilità di ammalarsi di coronavirus in Italia
Al fine di quantificare le probabilità di ammalarsi di Covid-19, occorre distinguere le due fasi corrispondenti alla prima e alla seconda ondata: nel primo periodo, da marzo a maggio, si sono registrati 233 mila casi, per un totale di 34 mila vittime: da giugno in poi, invece, i casi sono stati 50 mila per complessivi duemila morti. Ciò significa che, su base annua, nella prima situazione la probabilità di ammalarsi con sintomi era pari all’1,55%, di morire invece del 14,6%; nella seconda fase, il rischio di ammalarsi è sceso allo 0,25%, mentre la percentuale di decesso è pari al 4%.
In assenza di un vaccino, dunque, non resta che convivere con il coronavirus, adottando tutte le misure di protezione individuale elencate sul sito del Ministero italiano della Salute.
Vedi anche: Chiusure Lombardia, Piemonte, Lazio e Campania: che cosa cambia