Bonus verde: anche per due anni consecutivi

Possibile richiederlo per più anni e per lavori diversi tra loro, i limiti non si cumulano.
4 anni fa
3 minuti di lettura

Il bonus verde può essere richiesto anche per 2 o più anni consecutivi se i lavori sono diversi tra di loro. Ad esempio, un anno posso richiedere il bonus per interventi di recinzione dell’area privata e quello successivo anche per la realizzazione di un pozzo.

 

L’agevolazione dovrebbe essere prorogata anche per il 2021 dalla prossima Legge di bilancio.

 

Noi di investire oggi ti spieghiamo come è possibile beneficare del bonus verde per più anni e avere un risparmio d’imposta duraturo nel tempo.

 

Il bonus verde: indicazioni generali 

 

Grazie al bonus verde è possibile scaricare dalle tasse il 36% delle spese sostenute per la:

 

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

 

Sono altresì detraibili le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi.

 

Nella circolare 19/e 2020, è stato chiarito che:

sono agevolabili le opere che si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o area interessata, consistente nella sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell’esistente. E’ pertanto agevolabile l’intervento di sistemazione a verde nel suo complesso, comprensivo delle opere necessarie alla sua realizzazione e non il solo acquisto di piante o altro materiale.

La detrazione non spetta per le spese sostenute per:

 

  • la manutenzione ordinaria periodica dei giardini preesistenti non connessa ad un intervento innovativo o modificativo nei termini sopra indicati;
  • i lavori in economia (con alcune precisazioni).

 

La realizzazione di fioriere e l’allestimento a verde di balconi e terrazzi è agevolabile solo se permanente. Sempreché si riferisca ad un intervento innovativo di sistemazione a verde degli immobili residenziali.

Il bonus verde: quanto posso detrarre? 

La detrazione del 36% opera entro limiti di spesa precisi.

 

Infatti, la spesa massima detraibile è pari a 5.000 euro. Di conseguenza scarichiamo dalle tasse un importo massimo di 1800 euro (36% di 5.000) per immobile. La opera in 10 quote annuali di pari importo.

 

Attenzione, se i lavori sono eseguiti su parti comuni condominiali, la detrazione è calcolata su un ammontare massimo di spesa di 5000 euro per ciascuna unità immobiliare.

 

Nella già citata circolare n°19/E, è stato chiarito che

 

il contribuente proprietario di una unità immobiliare facente parte di un condominio che effettua lavori di sistemazione a verde sia sulla propria unità immobiliare che sulle parti condominiali, avrà diritto a calcolare la detrazione su un importo pari a 5.000 euro per le spese effettuate sul proprio immobile e 5.000 euro per la parte di competenza delle spese condominiali.

Il pagamento delle spese deve avvenire attraverso strumenti tracciabili. Ad esempio sono considerati idonei ai fini del bonus:

 

  • gli assegni bancari, postali o circolari non trasferibili,
  • carte di credito,
  • bancomat,
  • bonifici,
  • ecc.

 

Nel documento di spesa dovrà essere indicato il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione, Inoltre, la descrizione dell’intervento dovrà consentire di ricondurre la spesa sostenuta tra quelle agevolabili.

I documenti da conservare

Nella circolare 19/E è stata individuata la documentazione da conservare per mettersi al riparo da eventuali controlli da parte del Fisco.

 

A tal proposito, rientrano in tale documentazione:

 

  • le fatture o ricevute fiscali idonee a comprovare il sostenimento della spesa e la riconducibilità della stessa agli interventi agevolabili:
  • la documentazione attestante il pagamento con strumenti tracciabili;
  • autocertificazione attestante che l’ammontare delle spese sulle quali è calcolata la detrazione da parte di tutti gli aventi diritto non ecceda il limite massimo ammissibile;
  • la dichiarazione dell’Amministratore condominiale che attesta di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge.

 

Ad ogni modo, è necessario che l’amministratore certifichi quanto è stato corrisposto dal singolo condòmino.

 

In assenza di amministratore, sarà necessario visionare tutta la documentazione inerente la spesa sostenuta.

 

In mancanza del codice fiscale del condominio minimo è necessaria un’autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari facenti parte del condominio.ù

 

Attenzione, tutta la documentazione va conservata fino al 31 dicembre del quanto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione in cui è riportata la detrazione.

Il bonus verde: replicabile anche per più anni successivi

E’ lecito chiedersi se il bonus verde può essere richiesto per più anni tra loro successivi. E’ replicabile il bonus verde?

 

Ad esempio, se un anno posso richiedere il bonus:

 

  • per interventi di recinzione dell’are privata e
  • quello successivo anche per l’installazione del sistema di irrogazione.

 

Ebbene, non ci sono indicazioni di segno opposto. Dunque lil bonus verde è replicabile. Naturalmente i lavori devono essere diversi tra loro.

 

Nella prossima Manovra finanziaria dovrebbe arrivare la proroga del bonus verde anche per il 2021.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Smart working emergenziale
Articolo precedente

Lavorare tutti, lavorare meno? Ecco perché l’esempio di Wellington presenta più luci che ombre

rimodulazione windtre
Articolo seguente

Servizi a pagamento non voluti: la novità di Windtre sui Vas