Pensione, come lasciare il lavoro 7 anni prima

Fino al 2023 i lavoratori del settore privato potranno andare in pensione fino a 7 anni prima. Come funziona la nuova isopensione.
4 anni fa
2 minuti di lettura

Come si fa ad andare in pensione prima del tempo? E’ la domanda che un po’ tutti si pongono dopo lunghi e faticosi anni di lavoro. Soprattutto di fronte alla prospettiva di dover attendere fino 67 anni di età, come previsto dalla riforma Fornero.

Ebbene, per i lavoratori del settore privato, si prospetta anche per i prossimi tre anni la possibilità di lasciare il lavoro fino a 7 anni prima. Come? Attraverso il meccanismo dell’incentivo all’esodo, meglio noto come isopensione.

In pensione fino a 7 anni prima con incentivo all’esodo

La legge di bilancio per il 2021 ha prorogato la durata dello scivolo fino al 2023. In pratica, in presenza di specifico accordo sindacale, le aziende che occupano almeno 15 dipendenti possono concedere uno incentivo economico fino alla maturazione dei requisiti per la pensione.

Questo incentivo (isopensione) è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2012 e consente ai lavoratori, individuati nell’accordo, di andare in pensione in anticipo. Sino ad un massimo di 4 anni (prorogati ora a 7) rispetto ai requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi le donne; 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini) oppure per la pensione di vecchiaia (67 anni e 20 anni di contributi) con oneri interamente a carico dell’azienda.

Isopensione, come funziona l’incentivo

Secondo i meccanismi previsti per l’isopensione, il personale in esubero del settore privato potrà lasciare anticipatamente il lavoro dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 fino a 7 anni prima. A specificarlo è la circolare Inps numero 227 del 20 gennaio 2021.

Ma cosa è esattamente l’isopensione? Si tratta di quel trattamento a cui accede il lavoratore che sottoscrive un accordo di esodo con prepensionamento a carico dell’azienda. Dal momento in cui smette di lavorare fino a quando matura la decorrenza della pensione, percepisce un importo mensile pagato dall’ex datore di lavoro (detto appunto “isopensione”).

Come funziona l’isopensione

L’isopensione, a differenza del contratto di espansione, consente l’anticipo dell’età pensionabile fino a un massimo di 7 anni.

Unica condizione è che il datore di lavoro riconosca al lavoratore esodante un assegno pari all’importo della pensione che maturerà al raggiungimento dei requisiti. Sia essa pensione anticipata o di vecchiaia.

L’azienda dovrà anche versare i relativi contributi all’Inps in considerazione del periodo mancante fino alla data di pensionamento del lavoratore. Solo al maturare dei requisiti per il pensionamento, l’assegno sarà ricalcolato in ragione dell’ulteriore contribuzione versata dall’azienda nel corso dell’isopensione.

A tal fine è necessario che il datore di lavoro garantisca a mezzo fideiussione bancaria i pagamenti spettanti. Solo in questo caso si potrà dare corso all’isopensione. Qualora quest’ultimo interrompa i pagamenti mensili, l’Inps potrà richiedere il pagamento delle rate al garante.

Requisiti

Per accedere all’isopensione devono essere rispettate tre condizioni:

  1. l’azienda deve occupare mediamente più di 15 dipendenti;
  2. è necessario un accordo sottoscritto dall’azienda con le organizzazioni sindacali finalizzato alla gestione degli esuberi a cui i lavoratori sono liberi o meno di aderire;
  3. potranno giovare dello scivolo soltanto i lavoratori cui manchino, al massimo, 7 anni per l’accesso alla pensione.

In particolare, l’accordo sindacale può essere concluso anche a seguito di una procedura di licenziamento collettivo. Esso deve indicare sempre il numero di lavoratori in esubero e il termine entro cui il programma di esodo deve concludersi.

Una volta sottoscritto, l’accordo deve essere presentato dal datore di lavoro all’Inps che dovrà valutarlo. Si terrà conto, oltre che della misura dell’organico dell’azienda, che deve risultare mediamente superiore ai 15 dipendenti, anche dei requisiti pensionistici dei lavoratori aderenti.

Se tutte le condizioni saranno soddisfatte, L’Inps lo convalida. L’accordo acquista così efficacia e i lavoratori aderenti possono lasciare il lavoro secondo i tempi e le modalità definite dall’accordo stesso.

L’assegno di isopensione avrà decorrenza dal primo giorno utile del mese successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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