Internet banking: +178 per cento entro il 2027

La pandemia ha accelerato la transizione verso l’internet banking. Banche fisiche destinate a scomparire in pochi anni.
4 anni fa
2 minuti di lettura

C’era una volta la banca, quella tradizionale, con gli sportelli, l’usciere, il cassiere, il direttore e le filiali lustrate a specchio. Oggi si ha la percezione che tutto questo non esisterà più, sostituito dall’internet banking. E’ uno degli effetti della pandemia.

L’internet banking, cioè la banca da pc o smartphone, rappresenta ormai un modello consolidato che costringerà le banche fisiche a chiudere. Personale, filiali, agenzie, tutto è destinato a scomparire.

Internet banking e pandemia

Non è una novità, già lo si era intravvisto 20 anni fa, agli arbori del nuovo secolo, ma oggi la pandemia ha imposto un’accelerazione al cambiamento.

Questione di sicurezza, di distanziamento, ma soprattutto di costi. Con il ricorso allo smart working, non è più necessario tenere in piedi gli uffici.

E se non fosse per la circolazione di banconote, monete e assegni, le banche sarebbero già una realtà astratta. Forse inutile nell’era digitale, quando per pagare un bollettino o una tassa è sufficiente recarsi dal tabaccaio.

Come conseguenza, la figura del bancario resterà un tenue ricordo. Migliaia di posti di lavoro sono destinati a scomparire per essere sostituiti da nuove figure professionali specializzate. E quello che prima faceva un cassiere, già oggi lo può fare un software. Sarà solo una questione di tempo.

Banche digitali cresceranno del 178%

Così ,tra i settori colpiti dall’accelerazione digitale c’è quello bancario, dove la pandemia e il distanziamento sociale hanno spinto sempre più consumatori a interagire attraverso canali digitali con le loro banche. Se nel 2019 il mercato dell’internet banking è stato valutato 11,43 miliardi di dollari, secondo le previsioni di Allied Market Research, nel 2027 raggiungerà 31,81 miliardi, con una crescita del 178%.

È quanto emerge dal World Retail Banking Report 2020. Da qui è emerso infatti che le banche che hanno implementato piattaforme digitali ritengono più semplice e intuitivo incrementare l’utile operativo. Individuare nuove fonti di valore e migliorare le efficienze operative.

I clienti preferiscono internet banking

Una trasformazione storica quella del settore bancario, in cui il 75% dei consumatori intervistati – si legge nel report – preferisce l’internet banking alle filiali fisiche. Fenomeno in aumento rispetto al 49% registrato prima della pandemia.

Mentre il 55% predilige l’utilizzo delle app di mobile banking, rispetto al 47% riportato in precedenza. Inoltre, secondo Boston Consulting Group, a livello mondiale, il 24% dei clienti prevede di utilizzare meno le filiali o di smettere del tutto di andarci anche dopo la fine della pandemia.

In Italia, i clienti delle banche sono stati tra i più attivi su online e mobile banking. Il 51% degli italiani ha intensificato il proprio rapporto con la banca di riferimento sul canale online, mentre il 54% ha aumentato l’uso del mobile.

Ancor prima dell’esplosione dell’internet banking le banche hanno avuto la necessità operativa di gestire e integrare grandi quantitativi di dati, per esempio dalle filiali alle sedi centrali o anche verso istituti di controllo e governance come Banca d’Italia – spiega Luca Musso, Cto di Primeur, multinazionale specializzata nella Data Integration.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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