La cedola di questo BTp è 30 volte più alta del rendimento medio e in un anno ha fruttato il 4%

Maxi-cedola per un bond del Tesoro di durata residua di appena due anni e mezzo. E nell'ultimo anno ha fatto guadagnare il 4%.
4 anni fa
1 minuto di lettura
BTp con cedola del 9%

Lo direste mai che esista ancora un titolo di stato in Italia capace di offrirvi una maxi-cedola pari a circa 30 volte il rendimento medio ponderato del nostro debito sul mercato secondario? Eppure, è così. E ha pure una durata residua abbastanza breve. Parliamo del BTp 1 novembre 2023 e tasso fisso del 9% (ISIN: IT0000366655).

Così alto? Già. Ma bisogna guardare alla data di emissione per capire perché. Il titolo venne collocato dal Tesoro sul mercato con questa maxi-cedola nel lontano autunno del 1993. Eravamo nell’era della lira italiana, l’euro era una prospettiva incerta per l’Italia e in quell’anno pagavamo il record di 12 punti percentuali di PIL alla voce “spesa per interessi sul debito pubblico”.

Altri tempi. Peraltro, il bond debuttò come trentennale e a quei tempi i rendimenti erano alti un po’ ovunque sulle scadenze ultra-lunghe, figuriamoci da noi.

Tuttavia, questo BTp con maxi-cedola del 9% offre oggi un rendimento lordo del -0,18%. Infatti, a fronte dell’altissimo tasso d’interesse dovremmo acquistarlo a una quotazione di 123,5, cioè tra circa due anni e mezzo accuseremmo una minusvalenza del 19%. E questa, spalmata da qui alla scadenza, più che divorerebbe la maxi-cedola.

Maxi-cedola redditizia nell’ultimo anno

Detto questo, non significa che l’investimento sia sempre necessariamente in perdita. Dipende dalla data in cui si acquista e da quella in cui si vende. Ad esempio, chi avesse acquistato il BTp 2023 con maxi-cedola 9% un anno fa, oggi potrebbe avrebbe potuto rivenderlo realizzando un guadagno del 4% lordo, pari al 3,5% netto. Non male in un periodo di conti correnti a tassi zero e di rendimenti negativi fino alle medio-lunghe scadenze.

Un anno fa, il suddetto BTp si acquistava a quasi 127,50. Da allora, ha perso circa il 3%. D’altra parte, la maxi-cedola rapportata al valore dell’investimento è stata del 7%, cioè di 4 punti superiore alla perdita dovuta al deprezzamento.

E anche chi avesse acquistato il titolo a inizio anno potrebbe oggi dire di averci guadagnato, pur pochissimo: lo 0,175%!

Sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana risultano effettuati scambi per 517 milioni di euro dal maggio dello scorso anno ad oggi, a fronte di 8.137 contratti conclusi. Dunque, la media per contratto si è aggirata nell’ultimo anno sui 63.500 euro. Un po’ più alta della media che generalmente si riscontra per i contratti sui BTp. Evidentemente, la maxi-cedola non alletta solo e tanto le famiglie, quanto anche qualche investitore istituzionale dedito al trading speculativo sui bond.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Come funzionava lo schema Ponzi di Madoff
Articolo precedente

Lo schema Ponzi di Madoff attirava clienti investitori con il trucco dell’esclusività

Bonus 110, riepilogo dei documenti necessari nella nuova guida delle Entrate
Articolo seguente

Modello Redditi Persone Fisiche 2021: scadenza e documenti necessari