Torniamo sulle obbligazioni di stato del Sudafrica per fare il punto sulle condizioni offerte e il bilancio di un ipotetico investimento effettuato a inizio anno. L’economia emergente ha risentito e continua a risentire duramente della pandemia. Ormai, ha perso lo status di emittente “investment” grade. I rating assegnati al suo debito sovrano sono BB- per S&P e Fitch, Ba2 per Moody’s.
Sui giudizi pesa solo marginalmente il Covid. Il fatto è che il Sudafrica ha smesso di crescere a ritmi soddisfacenti oltre un decennio fa.
Sì, ma c’è il rischio di cambio. In effetti, è così. Tuttavia, il rand sudafricano contro l’euro guadagna quest’anno il 5%. In questi mesi, i rendimenti a lungo termine sono rimasti sostanzialmente invariati, così come le quotazioni dei titoli. E così, troviamo che un investimento nelle obbligazioni del Sudafrica a 20 o 30 anni avrebbe reso intorno o anche poco più del 5%, pur se solamente grazie al rafforzamento del rand contro l’euro.
Il bond 31 gennaio 2040 e cedola 9% (ISIN: ZAG000125980) quota in area 85,50 centesimi, sostanzialmente agli stessi livelli di inizio 2021. E il suo rendimento sfiora l’11%. Il bond 28 febbraio 2049 e cedola 8,75% (ISIN: ZAG000096173) si aggira, invece, sugli 82,30 centesimi, in lieve rialzo rispetto a inizio anno. E anche in questo caso, il rendimento si attesta poco sotto l’11%.
Bisogna ammettere che le obbligazioni del Sudafrica costituiscano un rischio di credito non indifferente in uno scenario rialzista dei tassi. Il paese è oberato da un elevato rapporto debito/PIL, già esploso all’80% nel 2020.