Il primo trimestre 2021 per TIM: i ricavi di Gruppo si attestano sui 3,8 miliardi di euro, con il numero delle linee mobili che risulta in crescita ed ottimi riscontri in termini di mobile number portability. Non solo: nel corso del trimestre diverse novità lato strategico, dall’accordo con DAZN, all’annuncio dei progetti Noovle e Smart District, all’accordo per lo sviluppo della rete in fibra con il partner industriale IHS Fiber Brasil.
TIM, i numeri principali della prima trimestrale 2021
Gli ottimi risultati che TIM ha illustrato con l’approvazione della Relazione Finanziaria al 31 marzo 2021 danno continuità al piano di implementazione della strategia commerciale che già nel Q4 2020 aveva evidenziato miglioramenti nella stabilizzazione dei ricavi da servizi nel segmento del fisso e in termini di apprezzamento da parte dei clienti appartenenti all’universo mobile.
- Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,2 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 52 mila linee;
- TIM registra, per il terzo trimestre consecutivo, il miglior risultato tra gli operatori infrastrutturati nella “mobile number portability”, ovvero il flusso verso altri operatori;
- il raggiungimento di oltre il 92% delle famiglie italiane con linea fissa coperte dalla banda ultralarga, favorito da fattori come un portafoglio di offerta sempre più ricco e orientato alla convergenza, il supporto della domanda attraverso lo strumento dei voucher e la spinta impressa nella copertura in fibra ottica;
- l’attivazione di 424 mila nuove linee ultrabroadband retail e wholesale (retail +119% YoY), raggiungendo di conseguenza 9,1 milioni di unità con un incremento del 23% YoY;
- ricavi di Gruppo per 3,8 miliardi di euro, in linea con il Q1 2020. In crescita nell’ordine del 3% YoY i ricavi della telefonia fissa domestica.
Le iniziative strategiche TIM nel Q1 2021
Da evidenziare, inoltre, grandi novità relative l’implementazione delle iniziative strategiche.
È stato, inoltre, perfezionato l’accordo che prevede l’ingresso di KKR Infrastructure e Fastweb nel capitale di FiberCop, accelerando così la chiusura del digital divide con l’obiettivo di raggiungere tramite FTTH circa il 75% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere del Paese. Ai sensi del Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, TIM ha presentato ad AGCOM e al mercato, lo scorso 29 gennaio, l’offerta di coinvestimento in fibra relativa alla rete secondaria di FiberCop (attualmente è in fase di consultazione pubblica).
Per quanto riguarda la rete mobile, TIM ha avviato il programma di sviluppo Open RAN (Open Radio Access Network) per l’innovazione della rete di accesso mobile. L’iniziativa, in linea con gli obiettivi del piano di TIM 2021-2023 “Beyond Connectivity”, permetterà di unire le potenzialità del cloud e dell’Intelligenza Artificiale con l’evoluzione della rete mobile, permettendo di rafforzare gli standard di sicurezza, migliorare le prestazioni della rete e ottimizzare i costi, in modo da fornire servizi digitali sempre più evoluti.
TIM ha inoltre avviato due progetti piuttosto significativi per l’azienda ed in termini di ricaduta sul territorio nazionale, ovvero Noovle e Smart District. Noovle, presentata al termine di gennaio, è la società d’eccellenza per quanto concerne Cloud e Edge computing, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare e potenziare l’offerta TIM in termini di public, private e hybrid Cloud destinati a imprese e PA. Smart District, invece, è il progetto con il quale TIM vuole, nel lungo periodo, specializzare le factories del Gruppo su aree di competenza specifiche, in un processo che porti il Gruppo a divenire fornitore di riferimento per PMI e grandi aziende italiane in termini di soluzioni tecnologiche integrate: nel progetto, sono coinvolti 140 distretti industriali italiani (pari al 25% del sistema produttivo nazionale), ai quali TIM andrà ad offrire fibra veloce e i servizi delle aziende del Gruppo coinvolte, vale a dire Noovle (Cloud e Edge computing), Olivetti (IoT), Telsy (Cybersecurity) e Sparkle (servizi internazionali).
Infine, TIM ha firmato un accordo per lo sviluppo della rete in fibra con IHS Fiber Brasil, che entrerà nel capitale della newco FiberCo. A marzo, inoltre, TIM è entrata a far parte della piattaforma sulla finanza sostenibile gestita da Nasdaq che riunisce investitori, emittenti, banche di investimento e organizzazioni specialistiche. Così facendo, TIM ha ribadito il suo impegno per un futuro più sostenibile, ponendosi in prima linea sul fronte ESG.
L’indebitamento di TIM diminuisce nel Q1 2021
Per quanto riguarda il margine operativo, l’EBITDA organico di Gruppo si attesta a 1,6 miliardi di euro (-1,3% anno su anno) e quello della Business Unit Domestic a 1,3 miliardi di euro, -2,6% anno su anno rispetto all’esercizio precedente.
0,7 miliardi di euro è la cifra che quantifica gli investimenti di TIM nel Q1, in linea con il piano e con un trend in aumento nel trimestre (+26,8% anno su anno) legato agli effetti causati dal Covid nel Q1 2020 e allo sforzo profuso nel 2021 per accelerare i processi di crescita e trasformazione in Italia.
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2021, d’altro canto, si è ridotto di 5.590 milioni di euro anno su anno (5.120 milioni di euro su base After lease), attestandosi a 21.155 milioni di euro (16.591 milioni di euro su base after lease). L’equity free cash flow ha contribuito per 469 milioni di euro (307 milioni di euro su base after lease).