Bond emergente con rendimento sopra il 50%, rischio default altissimo secondo i cds

Le obbligazioni in dollari dello Sri Lanka stanno segnalando un altissimo rischio di crac per lo stato asiatico, a causa delle basse riserve valutarie disponibili
3 anni fa
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Bond emergente con rendimenti alle stelle

I “credit default swaps” captano l’umore degli investitori riguardo al rischio di crac di uno stato e a 1.553 punti segnalano che lo Sri Lanka avrebbe il 27,9% di probabilità di fallire entro 5 anni. Si tratta della percentuale più alta in Asia. E il bond emergente emesso da Colombo conferma questo timore. In scadenza il 27 luglio prossimo, esibisce una quotazione in area 97 centesimi e un rendimento annualizzato superiore al 50%.

Colombo dovrà rimborsare debito in dollari per 2,5 miliardi da qui ad un anno.

Oltre a 1 miliardo da restituire a fine mese, ci saranno 500 milioni a gennaio e 1 miliardo ancora a luglio 2022. Ma il paese dispone di appena 4 miliardi di dollari tra le riserve valutarie, teoricamente sufficienti per 3 soli mesi di importazioni. Malgrado 1,5 miliardi di aiuti ricevuti dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e già rimborsati e una linea swap di altri 1,5 miliardi garantita dalla Cina, rischia di restare a corto di valuta con cui estinguere i debiti futuri.

Bond emergente, rendimenti alle stelle

E così, il governo cingalese ha introdotto controlli sui capitali, in base ai quali per sei mesi da luglio sono sospesi gli investimenti all’estero, a meno che non siano finanziati da disponibilità in valuta estera. E limitazioni vi sono anche per i privati cittadini, tutto con l’obiettivo di contenere il calo delle riserve. Il problema più grosso, però, rischia di arrivare dalla bilancia commerciale, cronicamente passiva. Se le quotazioni petrolifere, ad esempio, continuassero a salire, le riserve si assottiglierebbero ulteriormente per via dei maggiori costi delle importazioni.

Il bond emergente di fine luglio non è l’unico ad offrire rendimenti alle stelle. La scadenza gennaio 2022 viaggia sopra il 30%, l’altra di luglio 2022 sopra il 35%. Sono percentuali compatibili con l’aspettative di un default imminente. Probabile che non si verifichi, grazie all’assistenza dell’FMI e di potenze vicine come Cina e India.

D’altra parte, il debito pubblico è salito già sopra il 100% del PIL a causa del Covid e a questi tassi diverrà complicato rifinanziarlo sui mercati. I rating sono impietosi: CCC+ per S&P, CCC per Fitch e Caa1 per Moody’s. In pratica, le agenzie ritengono che Colombo sia a pochi passi dal baratro fiscale e finanziario.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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