Conti esteri degli italiani nel mirino della Guardia di Finanza

Al via i controlli della Guardia di Finanza sui conti esteri. Cosa rischia chi non dichiara di aver portato soldi oltre confine.
3 anni fa
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Conti esteri degli italiani al centro dei controlli del fisco. Dalla Svizzera a San Marino passando per Monaco, la Guardia di Finanza è stata incaricata di passare al setaccio tutti i conti correnti esteri detenuti dagli italiani all’estero.

Nel mirino ci sono in particolare le società, ma anche i singoli contribuenti che non hanno dichiarato l’esistenza dei conti esteri al fisco italiano. Come noto, non è vietato possedere conti all’estero, ma bisogna dichiarali nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.

Conti esteri nel mirino del fisco

Al setaccio ci sono migliaia ci conti correnti intestati a persone fisiche, società riconducibili a residenti in Italia, fiduciarie e trust. Si tratta in particolare di soggetti per i quali, in base allo scambio di informazioni fiscali, non risultano assolti gli obblighi dichiarativi al fisco. Quindi vi rientrano anche coloro che non avevano aderito alla voluntary discolusure.

Gli accertamenti scatteranno sulle migliaia di segnalazioni raccolte dalle banche e trasmesse all’Unità di Informazioni Finanziarie (UIF). Basta una semplice e anomala movimentazione di denaro transfrontaliera per far scattare l’allarme.

Dalle prime indiscrezioni ci sarebbero, non solo irregolarità in materia di dichiarazioni e quindi evasione fiscale, ma anche elementi riconducibili ad attività di riciclaggio. Il fisco sta infatti inviando appositi questionari ai contribuenti al fine di conoscere la natura e la correttezza delle operazioni economiche effettuate all’estero.

Le risposte devono essere fornite tra i quindici e i trenta giorni dalla ricezione del questionario, altrimenti scatteranno sanzioni che vanno da 200 fino a 21 mila euro. I questionari sono trasmessi tramite intermediari finanziari i quali, a loro volta, gireranno le risposte alla Guardia di Finanza.

Rischio di riciclaggio

Ma cosa rischia chi non compila il questionario? Che si tratti di piccoli o grandi movimentazioni di denaro verso conti esteri, poco importa. La Guardia di Finanza dovrà controllare tutti a tappeto e le sanzioni sono quelle previste dalla normativa sul riciclaggio di denaro.

Multe salate, salvo che siano ravvisabili risvolti di natura penale. Le sanzioni saranno salate anche perché calcolate in base agli anni passati, cioè da quando sono stati costituiti i rapporti con le banche estere, con maggiorazione di interessi.

Sostanzialmente saranno assoggettate a Irpef e addizionali le somme detenute sui conti correnti e depositi in Svizzera in base all’aliquota di appartenenza del contribuente. Vale a dire che maggiori sono i capitali che non sono stati dichiarati, tanto più bisognerà pagare.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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