Chi lavora di notte va in pensione prima, requisiti minimi e maggiorazioni

Il lavoro notturno dà diritto ad andare in pensione anticipata. Tutti i requisiti richiesti, l’età pensionabile e le maggiorazioni.
3 anni fa
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Coloro che svolgono lavori notturni possono andare in pensione prima rispetto alla generalità dei lavoratori. La legge riconosce infatti la possibilità di accedere al pensionamento anticipato per chi svolge in prevalenza lavoro notturno.

Il lavoro notturno rientra di fatto nella casistica dei lavori usuranti a patto che sia svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci al momento della domanda di pensione. Si considera quindi l’ultimo periodo della carriera lavorativa.

Lavoro notturno e pensione anticipata

Più nel dettaglio, i requisiti per ottenere la pensione anticipata per chi svolge lavori notturni cambiano in base ai turni di lavoro svolti nel corso dell’anno.

La legge regolamenta l’uscita dal lavoro in base alle giornate di lavoro notturno prestate durante l’anno:

  • con 78 giorni è concessa quota 97,6 (61 anni e 7 mesi di età ed almeno 35 anni di contributi);
  • da 72 a 77 giorni è concessa quota 98,6 (62 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi);
  • da 64 a 71 giorni è concessa quota 99,6 (63 anni e 7 mesi ed almeno 35 anni di contributi).

Fra gli altri requisiti da rispettare per essere riconosciuti lavoratori notturni, è necessario aver svolto la propria attività di notte per almeno 6 ore. E’ considerato lavoro notturno l’intervallo fra la mezzanotte e le cinque del mattino ed è sufficiente che il lavoratore presti la propria attività per almeno 3 ore in questa fascia oraria.

La maggiorazione contributiva

Considerata la gravosità del lavoro notturno, il legislatore ha riconosciuto a questa categoria di lavoratori un premio. Da pochi anni l’Inps riconosce infatti una maggiorazione contributiva del 50% ai fini pensionistici per chi svolge turni di notte di 12 ore. In particolare per operai di aziende che lavorano a ciclo continuo.

Come spiegato dalla circolare Inps n. 59 del 29 marzo 2018, si tratta di lavori particolarmente gravosi previsti dai contratti collettivi di lavoro. In questi casi, è applicato ai turnisti di notte un coefficiente moltiplicatore pari a 1,5 ai fini del raggiungimento delle giornate lavorate di notte.

In pratica, 50 giornate lavorative annue prestate su turni notturni di 12 ore saranno equivalenti a 75 giornate di notte ai fini del raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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