Secondo lavoro in pensione: agevolazioni per l’apertura della Partita IVA

Il mondo del lavoro è cambiato. I giovani per poter lavorare decidono di aprire una partita IVA e gli anziani si organizzano con un secondo lavoro in pensione.
3 anni fa
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Il mondo del lavoro è cambiato. I giovani per poter lavorare decidono di aprire una partita IVA e gli anziani si organizzano con un secondo lavoro in pensione. Sono costretti a farlo a causa di un assegno pensionistico troppo basso per tirare avanti. Tentano di intraprendere un’attività autonoma nella speranza di guadagnare qualcosa in più per arrivare a fine mese.

Per i pensionati, sono previste agevolazioni per l’apertura della partita IVA?

Secondo lavoro in pensione: requisiti per aprire una partita IVA

Generalmente, i pensionati possono aprire una partita IVA.

La legge non vieta ai titolari di pensione la possibilità di aprirne una per un secondo lavoro in pensione.

Il pensionato deve possedere determinati requisiti per avviare un’attività in proprio.

Se ha iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995 non avrà problemi ad aprire una partita IVA.

Se, invece, la sua carriera lavorativa è iniziata dopo il 31 dicembre 1995 partita IVA e pensione sono cumulabili soltanto se ha compiuto i 65 anni di età (uomo) o 60 anni (donna). Deve inoltre aver maturato almeno 40 anni di contributi versati regolarmente.

Regime forfettario anche per i pensionati con Partita IVA

Come per i giovani, anche per i pensionati la soluzione fiscale più vantaggiosa è il regime forfettario agevolato che permette di ridurre i costi di gestione della partita IVA.

Il pensionato può scegliere il regime forfettario e cumularlo con la pensione aprendo la partita IVA dopo la data di pensionamento. C’è un limite reddituale previsto per il sistema forfettario: il titolare di partita IVA non può superare i 65mila euro annui di reddito.

Nel caso dei pensionati, il regime forfettario presenta un altro limite: è impossibile scegliere questo regime se il reddito da pensione supera i 30mila euro annui. In questo caso, se il pensionato supera i 30mila euro all’anno di trattamento pensionistico, dovrà necessariamente aprire la partita IVA con il regime ordinario.

Quando il pensionato non può aprire Partita IVA?

In un caso, il titolare di pensione non può aprire la partita IVA: quando percepisce la pensione di inabilità per un motivo ovvio. Il pensionato risulta inabile al lavoro, quindi non idoneo a svolgere nessuna attività lavorativa neanche in proprio.

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