Se state valutando di investire in BTp, sappiate che i rendimenti sono negativi fino alla scadenza dei 5 anni, che bisogna attendere i 15 anni per ottenere un misero 1% lordo e che la scadenza più longeva (2072) offre poco più del 2%. Con un tasso d’inflazione già salita all’1,8%, non ci sarebbe attualmente modo di tutelarsi contro la perdita del potere di acquisto. Il fenomeno riguarda tutta Europa, Nord America e Giappone. Insomma, i mercati avanzati non offrono più niente ai risparmiatori.
Di per sé, si tratta di un cattivo segnale.
Rendimenti BTp, obbligazionisti presto al bivio
Man mano che l’inflazione si sarà stabilizzata intorno ai rispettivi target, dovranno iniziare ad alzare i tassi e a ridurre gli stimoli monetari. In teoria, ciò dovrebbe innalzare i rendimenti, dei BTp compresi. Se questo è certamente vero, d’altra parte non dovremmo attenderci una loro normalizzazione entro pochi mesi o qualche anno. Le banche centrali stanno ponendosi l’obiettivo mal celato di rendere sostenibili i sempre più alti debiti degli stati, ma anche di famiglie e imprese. Per farlo, devono comprimerne i costi rispetto ai tassi di crescita dei redditi e dell’economia in generale.
Nessuno più osa immaginare che realisticamente l’Italia possa abbattere considerevolmente il suo debito pubblico dal 160% del PIL a cui è arrivato solo attraverso il risanamento fiscale. Avrà bisogno della “manina” della BCE, così come gran parte degli stati dell’Eurozona. Solo se il costo del debito risulterà per diversi anni inferiore al tasso di crescita del PIL, il rapporto potrà ridursi in maniera percettibile.
E per gli obbligazionisti cosa significa? Dovranno rassegnarsi a vedere intaccato il capitale dall’inflazione. In alternativa, potranno investire in asset più rischiosi, tra l’altro anche rimanendo sull’obbligazionario e optando per i titoli “junk” e/o “emergenti”. Ma questo porterebbe ad assumersi rischi maggiori di quelli che si corrono prestando i soldi allo stato italiano. E se le banche inizieranno a imporre costi o a chiudere i conti sopra una certa cifra, questa prospettiva diverrà quasi obbligata. La fine di una lunga era di risparmio investito a tassi reali accettabili e a rischi sostanzialmente inesistenti.